Diabete Sommerso \u00e8 un progetto che nasce nel 2004 con la mission di avviare alla pratica delle immersioni subacquee le persone con diabete mellito. Sfruttando la motivazione a praticare questo sport per gestire meglio la malattia, promuovendo e implementando studi nel campo dei rapporti fra la subacquea e la malattia diabetica.<\/p><\/blockquote>\n\n\n\n
Valentina, nel 1995, ha 21 e il diabete di tipo 1<\/strong>. Quella sordida malattia autoimmune che esordisce in et\u00e0 giovanile. <\/p>\n\n\n\n
Il diabete mellito di tipo 1 \u00e8 una malattia del metabolismo provocata dalla mancanza, o dalla grave insufficienza, di insulina, un ormone prodotto dal pancreas. <\/p>\n\n\n\n
Diabete di Tipo 1. La malattia e le cause<\/h4>\n\n\n\n
Le cause<\/strong> della carenza grave o assoluta di insulina nel diabete di primo tipo sono legate a una reazione autoimmune, che colpisce le cellule del pancreas deputate alla sintesi dell’ormone. Ci\u00f2 che sta alla base di tale reazione autoimmune \u00e8 poco conosciuto. Si presume che un motivo possa essere la genetica<\/strong> ed un altro la sollecitazione endogena o esogena<\/strong>. Il principale esame che permette di diagnosticare il diabete mellito tipo 1, e di distinguerlo dal diabete tipo 2, \u00e8 basato sulla ricerca degli antianticorpi implicati nella reazione autoimmune. Per vivere, il diabetico tipo 1 necessita della somministrazione di insulina esogena<\/strong>, cio\u00e8 di una forma sintetica dell’ormone, analoga a quella naturale. Questa terapia dev’essere eseguita a tempo indeterminato e, in genere, non compromette le normali attivit\u00e0 quotidiane. Tutti i diabetici tipo 1 vengono istruiti e addestrati all’autogestione della terapia farmacologica con insulina. Se non trattato, il diabete mellito tipo 1 causa varie complicazioni gravi, sia acute, sia croniche. Altre complicanze del diabete mellito tipo 1 sono di natura collaterale e si basano prevalentemente sull\u2019 ipoglicemia<\/strong> provocata dalla somministrazione di una dose eccessiva di insulina.<\/p>\n\n\n\n
Valentina e il progetto dell\u2019Ospedale Niguarda di Milano<\/h4>\n\n\n\n
Valentina non poteva diventare subacquea<\/strong>. Il questionario medico<\/strong> che un allievo deve compilare per essere ammesso al corso Open Water la escludeva, inesorabilmente.<\/p>\n\n\n\n
Ma la subacquea per lei era un chiodo fisso e cos\u00ec inizia a stressare il medico che la segue.<\/p>\n\n\n\n
Nel 2003<\/strong> nasce, presso l\u2019Ospedale Niguarda<\/strong>, il progetto dedicato a tutti i diabetici che vorrebbero diventare subacquei<\/strong>. Viene cos\u00ec sviluppato un protocollo scientifico che permette loro di praticare le immersioni in sicurezza.<\/p>\n\n\n\n
Il rischio \u00e8 proprio l\u2019ipoglicemia, un effetto collaterale della somministrazione di una dose eccessiva di insulina.<\/p>\n\n\n
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L’ipoglicemia<\/h4>\n\n\n\n
L’ipoglicemia <\/strong>\u00e8 il rapido abbassamento della concentrazione di glucosio nel sangue. Rappresenta la pi\u00f9 frequente delle complicanze acute del diabete<\/strong> farmacologicamente trattato e pu\u00f2 comportare una serie di conseguenze pericolose.<\/p>\n\n\n\n
Gli zuccheri costituiscono una risorsa preziosa per l’organismo, in quanto rappresentano un’importantissima fonte di energia. Per questo motivo, quando il loro livello nel sangue si abbassa troppo, le cellule, i tessuti e gli organi non ricevono il carburante necessario a svolgere al meglio tutte le loro funzioni. L’ipoglicemia \u00e8 pi\u00f9 frequente nell’intervallo fra i pasti e nelle ore notturne. I principali motivi per cui si manifesta comprendono: mancato rispetto degli orari e della tipologia della dieta, attivit\u00e0 fisica imprevista e faticosa, insulina o ipoglicemizzanti orali assunti in quantit\u00e0 eccessive.<\/p>\n\n\n\n
L’ipoglicemia \u00e8 una condizione generalmente percepita dal soggetto, specie quando questa scende al di sotto dei 50 mg per 100 ml. Questa condizione provoca infatti il rilascio di una serie di ormoni che, dopo la comparsa di un generale senso di debolezza<\/strong> dovuto alla sofferenza del sistema nervoso centrale, stimolano il corpo a reagire.<\/p>\n\n\n\n
I sintomi classici<\/strong> possono essere tremori o palpitazione, mal di testa, sonnolenza e perdita di concentrazione. Il pericolo maggiore \u00e8 la perdita di coscienza e il caso pi\u00f9 grave \u00e8 il coma ipoglicemico.<\/p>\n\n\n\n
C\u2019\u00e8 quindi poco da scherzare, figuriamoci se capitasse sott\u2019acqua.<\/em><\/p>\n\n\n\n
Il protocollo scientifico per i subacquei diabetici<\/h4>\n\n\n\n
Il protocollo scientifico si basa sul portare i livelli glicemici in totale sicurezza<\/strong> per affrontare un\u2019immersione subacquea. Tramite l\u2019utilizzo dei glucometri<\/strong> e dei pi\u00f9 moderni sensori<\/strong> il subacqueo diabetico prova il suo livello glicemico un\u2019ora prima dell\u2019immersione<\/strong>.<\/p>\n\n\n\n
La pratica pi\u00f9 utilizzata \u00e8 quella di ridurre la normale somministrazione di insulina prima di un\u2019immersione contestualmente aumentando il cibo. Con un costante e meticoloso allenamento nella pratica.<\/p>\n\n\n\n
Nasce cos\u00ec una scuola per insegnare ai subacquei diabetici a gestire la propria malattia. E, conquista dopo conquista Valentina riesce ad ottenere la sua prima certificazione subacquea<\/strong>. E con lei altri pazienti affetti da questa malattia.<\/p>\n\n\n
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Con un dosaggio contenuto di carboidrati<\/strong>, con la tecnica del counting del carboidrato<\/strong> e con una progressiva esperienza subacquea anche un soggetto diabetico pu\u00f2 finalmente fare il suo percorso didattico, dall\u2019open water sino alla specialit\u00e0 deep diver<\/strong>. L\u2019importante \u00e8 non accumulare decompressione per poter, nel caso di insorgenza di un disturbo, ritornare in tempi brevi in superficie.<\/p>\n\n\n\n