Photo Credit: Paolo Isgro<\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\nLa prima analisi empirica ci evidenzia ci\u00f2 che in cuor nostro gi\u00e0 sappiamo… la nostra comunit\u00e0, quella dei subacquei, \u00e8 un elemento esterno all\u2019ambiente liquido. Siamo visitatori, purtroppo molto rumorosi, probabilmente a causa delle nostre bolle. Man mano che ci avviciniamo a loro, i pesci tendono ad allontanarsi da noi. Le aquile di mare, ad esempio, tendono a scendere in profondit\u00e0 abbandonando l\u2019habitat che prediligono, passando dalla posidonia al corallino. Fermandosi a 38 metri di profondit\u00e0, forse perch\u00e9 pi\u00f9 in basso non possono scendere.<\/p>\n\n\n\n
Qui l\u2019aggregazione<\/strong> \u00e8 vera<\/strong>. Mentre gli incontri con gli squali sono rari e si possono incontrare al massimo tre o quattro esemplari per volta, le aquile di mare si palesano anche in gruppi di sessanta<\/strong> e a volte settanta esemplari a immersione<\/strong>.<\/p>\n\n\n\n
Photo Credit: Paolo Isgro<\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\nMa perch\u00e9 le aquile di mare hanno scelto Marettimo?<\/h5>\n\n\n\n Purtroppo conosciamo molto poco<\/strong> sulle abitudini e sullo stile di vita di questi animali. L\u2019ultimo dato ufficiale<\/strong>, di cui disponiamo, sulla numerosit\u00e0 della specie<\/strong> \u00e8 datato 2016<\/strong>. Da quella data non sappiamo se il numero di esemplari sia aumentato o diminuito.<\/p>\n\n\n\nDesir\u00e9e ha recuperato la pubblicazione relativo allo studio fatto nella grotta di Ilh\u00e9u Das Cabras<\/strong>, nelle Azzorre<\/strong>. Qui, in un ambiente simile a quello di Marettimo, le aquile di mare pare che scelgano questo luogo come nursery<\/strong>, come un sito riproduttivo<\/strong> e di allevamento della specie<\/strong>. Ma anche come luogo adatto all\u2019alimentazione, dove ci sono molte correnti. Tra le quali fluttuare e trovare cibo, in una situazione di esigenza di basso consumo energetico.<\/p>\n\n\n\nA Marettimo, Desir\u00e9e non \u00e8 ancora riuscita a darci una risposta certa. Ma le aquilette, le sue ragazze, come lei le chiama, sono entrate nella sua vita. A tal punto che ha deciso di renderle protagoniste della sua tesi di laurea<\/strong>, che ha discusso la primavera scorsa.<\/p>\n\n\n\n
Photo Credit: Paolo Isgro<\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\nI dati contenuti in questo lavoro, purtroppo, non sono ancora pubblicabili. Vuole confrontarli con i dati che raccoglier\u00e0 nella campagna di studi che far\u00e0 quest\u2019estate. Sempre qui, sempre a Marettimo, dove le sue acque cristalline<\/strong> e i suoi fondali blu<\/strong> rapiscono il cuore dei subacquei.<\/p><\/blockquote>\n\n\n\nAgosto 2022<\/h4>\n\n\n\n Quest\u2019estate, a fine agosto, io ci vorrei andare a vedere le sue aquilette. E vorrei essere utile alla sua ricerca<\/strong>. Penso al fatto che il rumore delle bolle<\/strong> di noi subacquei le obbligano a scendere a profondit\u00e0 maggiori rispetto all\u2019habitat che loro prediligono<\/strong>. <\/p>\n\n\n\nE allora mi \u00e8 venuto in mente di provare ad avvicinarmi a loro utilizzando un rebreather<\/strong>, lo strumento meno rumoroso di cui dispongo. Penso alla profondit\u00e0 massima di quel sito<\/strong>, 38 metri. Allo strumento pi\u00f9 semplice da utilizzare, in un ambiente simile. Penso di utilizzare Horizon<\/a><\/strong>. Mi piacerebbe coinvolgere un gruppo di amici, utilizzatori di Horizon<\/a>. Vorrei creare un piccolo team<\/strong>. Mi piacerebbe pensare che questo team possa dare un contributo alla ricerca di Desir\u00e9e<\/strong>. <\/p>\n\n\n\nPer capire se, senza bolle e senza rumore, il subacqueo riesce ad essere meno invasivo non obbligando le aquile di mare ad abbandonare il loro habitat per scendere a profondit\u00e0 che probabilmente gradiscono meno.<\/em><\/p>\n\n\n\n