{"id":7212,"date":"2022-04-30T07:00:00","date_gmt":"2022-04-30T05:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/www.underwatertales.net\/?p=7212"},"modified":"2025-02-19T15:06:55","modified_gmt":"2025-02-19T14:06:55","slug":"la-subacquea-e-anche-femmina","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.underwatertales.net\/2022\/04\/30\/la-subacquea-e-anche-femmina\/","title":{"rendered":"La subacquea \u00e8 anche femmina"},"content":{"rendered":"\n
La subacquea \u00e8 anche femmina \u00e8 il titolo tradotto per esigenze SEO. Altrimenti sarebbe stato \u201cLa subacquea \u00e8 anche fimmina\u201d, un modo di dire attualmente in vigore in Sicilia e non solo. Leggiamo perch\u00e9…<\/p><\/blockquote>\n\n\n\n
Bologna, sabato 2 Aprile, si aprono finalmente le porte dell\u2019EudiShow 2022<\/a>!<\/h4>\n\n\n\n
Ore 09:00<\/strong>: sono gi\u00e0 di fronte all\u2019ingresso del padiglione<\/strong>. Nel mio taccuino ho segnato tutti i workshop<\/strong> ai quali vorrei partecipare. Una volta superati i dovuti controlli di sicurezza, inizia una vera corsa contro il tempo. Ci sono tanti stands da vedere e tanti amici da (ri)abbracciare. Non intendo perdermi nulla!<\/p>\n\n\n\n
Ore 14:00<\/strong>: senza nemmeno aver avuto il tempo di pranzare (di sicuro, non sono stata l\u2019unica!) mi reco sul palco dell\u2019Universit\u00e0 della fotografia<\/strong> per assistere all\u2019intervento della fotografa e subacquea<\/strong> Virginia Salzedo<\/strong><\/a>.<\/p>\n\n\n
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La fotografia subacquea al femminile<\/h5>\n\n\n\n
Sono subito colpita dal profondo e sincero entusiasmo con il quale Virginia descrive la sua visione della fotografia subacquea<\/strong>, ma non solo.<\/p>\n\n\n\n
Sul palco sono presenti 3<\/strong> delle sue modelle<\/strong>: Elisa Costantini<\/a>, giovanissima istruttrice subacquea del Salento, Sanda Delija<\/a>, campionessa di apnea e Lucrezia De Mari<\/a>, atleta di nuoto sincronizzato.<\/p>\n\n\n\n
Mi diletto ad ascoltare gli interventi di queste tre giovani donne subacquee<\/strong>. Quanta maturit\u00e0 nei loro ragionamenti, quanta determinazione nei loro progetti e soprattutto quanta empatia tra di loro!<\/p>\n\n\n\n
Un\u2019empatia a 4 voci che nasce dalla passione per il mare e dalla profonda volont\u00e0 di realizzarsi secondo le proprie aspettative e convinzioni.<\/p>\n\n\n\n
Dalle loro parole emerge un\u2019umile consapevolezza. Non esistono limiti quando si ama quello che si fa. E chiacchierando con Virginia ed Elisa concordiamo che non ci sono differenze di genere che precludano l\u2019esplorazione degli abissi alle donne, sia per diletto che per professione<\/strong>. La subacquea \u00e8 femmina!<\/p>\n\n\n\n
Con impegno costante e volont\u00e0 incessante di migliorare, siamo tutte e tutti in grado di conseguire le competenze. Nonch\u00e9 le capacit\u00e0 fisiche e mentali per praticare ogni tipologia di attivit\u00e0 subacquee ricreative, tecniche o artistiche.<\/p>\n\n\n\n
Le donne e la subacquea<\/h4>\n\n\n\n
Questo \u00e8 il momento preciso in cui nasce in me, avida subacquea, la necessit\u00e0 di condividere una mia riflessione su una tematica gi\u00e0 affrontata, ma ancora oggi di assoluta attualit\u00e0: le donne e la subacquea<\/strong>.<\/p>\n\n\n\n
Verso una parit\u00e0 di genere?<\/h5>\n\n\n\n
Lungi dall’essere solo una tendenza, la diffusione dello sport \u00e8 indiscutibile, ed \u00e8 certamente legata anche ai cambiamenti della societ\u00e0.<\/p>\n\n\n\n
Tuttavia, se i cambiamenti sono stati notevoli (meno di 50 anni fa il tasso di partecipazione delle donne era intorno al 22%) il concetto di \u201cgiusta parit\u00e0 di genere\u201d<\/strong> insieme ad una \u201cvera e sana uguaglianza\u201d<\/strong> non sembra del tutto chiaro in certi ambiti, ancora considerati, a torto, tipicamente maschili.<\/p>\n\n\n\n
Il concetto di parit\u00e0 di genere<\/strong> \u00e8 un dato giuridico, ed oggi anche di fatto, che nasce dalla volont\u00e0 diretta delle donne<\/strong> in ogni contesto sociale, sportivo o politico. Ma la subacquea \u00e8 anche femmina?<\/p>\n\n\n\n
Purtroppo, ancora nel 2022, constatiamo nella pratica subacquea la sussistenza di stereotipi<\/strong>. Poich\u00e9 la figura del subacqueo militare, grande e robusto, \u00e8 stata a lungo associata a questo sport, considerato difficile, faticoso e quindi riservato agli uomini.<\/p>\n\n\n\n
Per fortuna negli ultimi decenni le menti si sono notevolmente aperte: si \u00e8 osservato un incremento della presenza femminile del 3% dal 2013 (PADI<\/a>), anche se nelle immersioni tecniche<\/strong> le donne sono ancora troppo poco rappresentate.<\/p>\n\n\n\n
Le statistiche indicano che pi\u00f9 della met\u00e0 degli esseri umani sulla terra sono donne ma nella comunit\u00e0 subacquea solo presenti soltanto nella misura del 30% (fonti PADI<\/a>)! <\/p>\n\n\n\n
La subacquea \u00e8 incontestabilmente un\u2019attivit\u00e0 sempre pi\u00f9 popolare, soprattutto tra le donne. Ma la percentuale ancora ridotta di subacquee rimane legata ad ostacoli epistemologici sintomatici della societ\u00e0 attuale e a pregiudizi scaduti gi\u00e0 da tempo! <\/em><\/u><\/p>\n\n\n\n
Superare gli ostacoli della societ\u00e0<\/h5>\n\n\n\n
La presenza delle donne in un gruppo di subacquei \u00e8 importante. Il loro ruolo anche in questo contesto \u00e8 imprescindibile al fine di arricchire l\u2019universo accattivante che ci affascina e ci unisce.<\/p>\n\n\n\n
A ben pensarci, la cosiddetta \u201cquota rosa\u201d,<\/strong> appellativo con il quale scherziamo spesso volentieri quando ci ritroviamo in notevole minoranza<\/strong> sul gommone, risulta comunque, un po\u2019 riduttiva<\/strong>. Per qualificare le subacquee di oggi, per rendere la subacquea anche femmina!<\/p>\n\n\n\n
Infatti, il concetto di \u201cquota-genere\u201d<\/strong> mira a garantire una presenza equilibrata di uomini e donne, in un dato ambito. Mediante \u201cun\u2019azione positiva” che tende ad agevolare minoranze<\/strong> o gruppi svantaggiati. Ovvero soggetti che subiscono un\u2019effettiva discriminazione\u201d.<\/p>\n\n\n\n
Per noi subacquee ricreative o tecniche il nostro percorso \u00e8 il frutto di una scelta personale e consapevole. <\/strong>Siamo animate dallo stesso impeto e, cos\u00ec come tutti\u2026.., partecipiamo ai corsi, alle prove pratiche e teoriche. Montiamo, portiamo, sciacquiamo e smontiamo l\u2019attrezzatura. Camminiamo con decine di chili sulla schiena, lanciamo pedagni, switchiamo i gas, affrontiamo il vento, il freddo e il caldo. <\/p>\n\n\n\n
Insomma, saremo anche in minoranza ma di sicuro non veniamo agevolate e svolgiamo la nostra parte di lavoro al pari dei nostri buddy maschi! Ecco perch\u00e9 la subacquea \u00e8 anche femmina!<\/p>\n\n\n\n
Eppure, vi sono ancora alcuni preconcetti che tendono ad ostacolare la partecipazione delle donne alle attivit\u00e0 subacquee. Sia amatoriali sia agonistici che tecnici.<\/p>\n\n\n
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Proviamo ad esaminarle e a dar loro la giusta rilevanza.<\/p>\n\n\n\n
Fattori fisiologici<\/h4>\n\n\n\n
Alla stregua di ogni altra attivit\u00e0 sportiva<\/strong>, e nonostante la subacquea sia uno sport sicuro, esistono potenziali rischi legati alla respirazione di gas compressi in profondit\u00e0. Dai quali possono derivare varie patologie, come ad esempio la malattia da decompressione. <\/p>\n\n\n\n
Si \u00e8 a lungo pensato che la stessa potesse inficiare pi\u00f9 le donne che gli uomini<\/em>.<\/p>\n\n\n\n
La MDD \u00e8 causata dalla comparsa nel corpo di bolle d’azoto, che si formano quando non si seguono le giuste procedure di decompressione. Oppure in presenza di fattori peculiari per ciascun individuo (stress, fatica, scarsa preparazione fisica, ecc.). <\/p>\n\n\n\n
Date le differenze fisiologiche tra uomini e donne, \u00e8 stato ipotizzato che questi fenomeni complessi variassero a seconda del sesso del subacqueo.<\/p>\n\n\n\n
Diversi studi[1]<\/sup><\/a> hanno tentato di mostrare l’influenza dell\u2019appartenenza ad un genere piuttosto che ad un altro<\/em> sulla malattia da decompressione. Ma i loro esiti risultavano contrastanti.<\/p>\n\n\n\n
Donne e MDD<\/h5>\n\n\n\n
Nel 2005, uno studio<\/a> elaborato da una giovane dottoressa francese (\u201cLa s\u00e9curit\u00e9 chez la femme en plong\u00e9e sous-marine: Etude prospective par la d\u00e9tection des bulles circulantes et l\u2019\u00e9valuation des apports nutritionnels\u201d, 2006), \u00e8 finalmente riuscito a rilevare, con l\u2019ausilio della tecnica Doppler, che le donne tendono a produrre meno bolle degli uomini in condizioni identiche, e dunque sono meno soggette a MDD rispetto agli uomini<\/strong>.<\/p>\n\n\n\n
Si \u00e8 osservato che le donne producono il 32% di bolle contro il 55,5 % prodotte dagli uomini<\/em>. Questa differenza potrebbe essere spiegata innanzitutto da fattori ormonali. <\/p>\n\n\n\n
Donne ed alimentazione<\/h5>\n\n\n\n
Durante le sedute di valutazione \u00e8 stata anche analizzata l\u2019alimentazione delle donne subacquee<\/strong>, al fine di indagare la possibile influenza della dieta sulla formazione delle bolle d’azoto. Ebbene sembra che una dieta molto ricca di verdure sia un fattore in grado di aumentare tale fenomeno, mentre un’assunzione eccessiva di latticini potrebbe ridurlo. <\/p>\n\n\n\n
Inoltre, quando \u00e8 ingerito in piccole quantit\u00e0<\/strong>, il cioccolato<\/strong> aiuta ad energizzare il corpo durante l\u2019esercizio fisico. Esso contribuisce anche all\u2019attivazione dell\u2019ossido nitrico (NOS) e degli antiossidanti che aiutano a mantenere la salute del cuore per i subacquei riducendo le tensioni fisiologiche associate alla malattia da decompressione (MDD)[2]<\/sup><\/a>.<\/p>\n\n\n\n
In poche parole, mangiare cioccolato FONDENTE<\/strong> (almeno 75% di cacao..) prima dell\u2019immersione fa bene!<\/p>\n\n\n\n
Dunque, le MDD non devono preoccupare di pi\u00f9 le donne rispetto agli uomini, ma essenzialmente far riflettere tutti sul corretto rispetto delle regole per una sicura decompressione.<\/p>\n\n\n
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La gravidanza<\/h5>\n\n\n\n
Resta inteso che \u00e8 unanimemente considerata controindicazione (seppur solo temporanea) la gravidanza[3]<\/strong><\/sup><\/strong><\/sup><\/a>, poich\u00e9 la placenta effettua lo scambio di gas al posto del filtro polmonare, lasciando passare pi\u00f9 facilmente le bolle. Dato che il feto presenta naturalmente alcune specificit\u00e0 come il Forame Ovale Pervio, gli incidenti sistemici sono teoricamente possibili. <\/p>\n\n\n\n
Gli ostetrici raccomandano di evitare durante il primo mese post-partum il nuoto e le immersioni. Ed \u00e8 preferibile riprendere le attivit\u00e0 sportive dopo la visita post-natale (entro otto settimane dal parto)[4]<\/sup><\/a>. <\/p>\n\n\n\n
Infine, riguardo all’allattamento al seno e le immersioni, varie testimonianze indicano che esso sia compatibile con le immersioni subacquee quando esso \u00e8 gi\u00e0 ben stabilizzato (da almeno sei settimane). <\/p>\n\n\n\n
Orbene, escluso l\u2019argomento fisiologico, occorre affrontare con un po\u2019 di ironia i vari pregiudizi che riducono ancora troppo per le donne l\u2019opportunit\u00e0 di abbracciare il mondo della subacquea.<\/p>\n\n\n
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Un\u2019attivit\u00e0 estrema che richiede tempo<\/h4>\n\n\n\n
Oggigiorno, le donne sono presenti in tantissimi sport estremi: le loro caratteristiche e capacit\u00e0 specifiche sono spesso un vantaggio per l’evoluzione di molte attivit\u00e0 che non richiedano
pi\u00f9<\/s> solo forza ma anche agilit\u00e0, flessibilit\u00e0, intelligenza, … che le donne hanno, tanto quanto gli uomini.<\/p>\n\n\n\nNonostante il fenomeno di notevole apertura mentale sulla nostra capacit\u00e0 di adattamento, occorre ancora lavorare per migliorare l\u2019integrazione in generale e l\u2019interazione tra uomini e donne. Sarebbe deplorevole che alcuni preconcetti limitassero la libert\u00e0 di alcune di approcciare il campo che le attrae di pi\u00f9 (sia esso amatoriale, agonistico o tecnico).<\/p>\n\n\n\n
Di fatto, praticare la subacquea, permette di liberare completamente la mente concentrandosi unicamente sulle sensazioni visive e cinestetiche. Durante un\u2019immersione facciamo funzionare il corpo e la mente senza nemmeno rendercene conto, ci connettiamo con il nostro io interiore. Nessuno mi potr\u00e0 contraddire sul fatto che si creino legami sociali: la subacquea \u00e8 un ottimo modo per creare amicizie forti. E questo vale per entrambi i sessi.<\/p>\n\n\n\n
Vero \u00e8 che la subacquea \u00e8 un\u2019attivit\u00e0 che richiede tempo, che spesso ci sfugge tra impegni lavorativi e familiari (avvertiti in modo pi\u00f9 pressante dalle donne che dagli uomini).<\/p>\n\n\n\n
Come me probabilmente conoscete diverse donne che hanno smesso di immergersi quando, per esempio, sono nati i loro figli; la ripresa non \u00e8 semplice e rimane per tante di noi solo la nostalgia del piacere delle immersioni passate.<\/p>\n\n\n\n
E invece si pu\u00f2 approfittare di questa passione per praticarla insieme ai propri familiari al fine di rinforzare il legame affettivo con un\u2019attivit\u00e0 proficua per il corpo e la mente.<\/p>\n\n\n\n
L’attrezzatura<\/h4>\n\n\n\n
Anche i produttori di attrezzatura subacquea hanno capito che le donne sono sempre pi\u00f9 interessate alla subacquea e di conseguenza \u201cfanno surf\u201d sull’onda dell\u2019eleganza, proponendo finalmente attrezzature specifiche adattate alla morfologia femminile. Anche in questo caso la subacquea \u00e8 femmina.<\/p>\n\n\n
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La forza fisica<\/h4>\n\n\n\n
E\u2019 vero che le bombole sono pesanti e l’attrezzatura un po\u2019 ingombrante, ma sarebbe sbagliato pensare che questo sia un ostacolo per le donne cos\u00ec come sarebbe sbagliato pensare che tutti gli uomini che si tuffano siano forti e in perfetta forma fisica\u2026..!<\/p>\n\n\n\n
Non molto tempo fa ho avuto la fortuna di incontrare Sandrine. Pesantemente ferita alla schiena, le \u00e8 stato proibito di sollevare qualsiasi cosa. Eppure, si immerge nei mari di tutto il mondo, nei passaggi e nei punti pi\u00f9 improbabili. Non esita a chiedere alla guida del centro che frequenta di adattare la sua entrata in acqua e si attrezza sempre in acqua per evitare carichi sulla schiena.<\/p>\n\n\n\n
Penso anche alla mia amica Marielle che, malgrado diversi trascorsi di salute che hanno danneggiato la sua colonna vertebrale, \u00e8 una fantastica ed instancabile Sidemounter.<\/p>\n\n\n
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Tenete a mente che per la maggior parte del tempo \u00e8 il personale del Diving che avvicina l\u2019attrezzatura al punto di immersione e che la subacquea si pratica sempre con un compagno\/a. <\/p>\n\n\n\n
Quindi \u00e8 sempre possibile chiedere aiuto per mettere, ad esempio, la bombola sulla schiena. <\/p>\n\n\n\n
L\u2019argomento dell\u2019eventuale mancanza di forza fisica potrebbe avere maggior rilevanza nell\u2019ambito della subacquea tecnica, in cui l\u2019attrezzatura si basa sul principio della ridondanza. Ma anche in questo caso, l\u2019allenamento e la tenacia smentiscono <\/strong>i pettegolezzi!<\/p>\n\n\n\n
Esempi che la subacquea \u00e8 anche femmina<\/h5>\n\n\n\n
Chi meglio delle fantastiche collaboratrici, ambasciatrici e co-founder d<\/em>i SCUBALANDIA<\/a><\/strong>?<\/p>\n\n\n\n
Martina Campagnolo<\/a>, istruttrice XR SSI, Caterina De Seta<\/a>, istruttrice Gue, Sheila Rinaldi<\/a>, subacquea Gue e Giulia Furfaro<\/a>, biologa<\/a>, per parlare delle donne e la subacquea.<\/p>\n\n\n\n
Attraverso i loro racconti viene fuori una grande determinazione nonch\u00e9 una percezione molto accurata del mondo nel quale evolvono: concordano sul fatto che sussistono ancora dei preconcetti riguardo alle donne, soprattutto se giovani, per una parte dei subacquei.<\/p>\n\n\n\n
Se dieci anni fa, in tale ambito, si poteva contare la presenza delle donne sulle dita di una mano, oggigiorno l\u2019attivit\u00e0 \u00e8 molto pi\u00f9 diffusa.<\/p>\n\n\n\n
Anche i pi\u00f9 scettici si ricredono molto velocemente appena le vedono all\u2019opera in acqua (e anche fuori), quando percepiscono la loro preparazione e la loro professionalit\u00e0. Oggi la subacquea \u00e8 anche femmina!<\/p>\n\n\n
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Di certo, \u00e8 pi\u00f9 probabile che un uomo riesca con maggior facilit\u00e0, rispetto ad una donna, a sollevare un bibo. Ma questo non preclude in nessun modo la possibilit\u00e0 di riuscirci anche noi, e da sole! Facciamo volentieri questo piccolo sforzo in pi\u00f9 mediante un allenamento mirato per compensare questa piccola<\/em> \u201cmancanza naturale\u201d. Al fine di trovarci a pari livello ed essere completamente autonome.<\/p>\n\n\n
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Le buone maniere e la giusta cortesia<\/h5>\n\n\n\n
Non c\u2019\u00e8 dubbio che le donne abbiano abbastanza muscoli e materia grigia per cavarsela da sole in ogni situazione! Tuttavia, tale indipendenza, a volte, ha fatto smarrire la cortesia dei nostri accompagnatori.<\/p>\n\n\n\n
\u00c8 un gran peccato perch\u00e9 una donna, anche subacquea, apprezza sempre le buone maniere!!<\/strong><\/p>\n\n\n\n
Senza cadere neppure nell’infantilizzazione del nostro genere, sarebbe opportuno e proficuo per tutti trovare un giusto compromesso<\/strong>, a seconda delle situazioni che si presentano. Usare il buon senso<\/strong> \u00e8 un ottimo modo per fare un passo avanti nella societ\u00e0 civile<\/strong>: essere cortesi e benevoli<\/strong> \u00e8 un atteggiamento reciproco<\/strong> che fa bene a tutti, \u00e8 gratuito e non \u00e8 assolutamente sessista! <\/p>\n\n\n\n
Solo dall\u2019equo<\/strong> confronto <\/strong>e dall\u2019accettazione della complementarit\u00e0 tra donne e uomini<\/strong> si apriranno nuovi orizzonti, per tutti, anche nella subacquea.<\/p>\n\n\n\n
Il comportamento: la prudenza, la gestione dello stress, l\u2019emotivit\u00e0<\/strong><\/h4>\n\n\n\n
Il compito specifico della prudenza \u00e8 soprattutto quello di prefigurare il percorso adeguato a raggiungere uno scopo. Essa non stabilisce il fine ultimo, ma predispone i mezzi per raggiungerlo nel modo pi\u00f9 sicuro e scevro da rischi.<\/p>\n\n\n\n
Da qui l\u2019importanza fondamentale della prudenza nella subacquea. Al fine di saper discernere e poter prendere tempestivamente in maniera corretta decisioni importanti per la propria incolumit\u00e0 e quella altrui. <\/p>\n\n\n\n
Le donne hanno tendenzialmente comportamenti pi\u00f9 prudenti<\/h5>\n\n\n\n
Ad esempio, in tema di sicurezza stradale, lo scenario che emerge da una indagine condotta dal Centro Studi Continental. Sulla base delle statistiche sugli incidenti stradali nel 2016 \u00e8 che le donne sono decisamente pi\u00f9 prudenti alla guida di un\u2019autovettura rispetto agli uomini. Solo un quarto degli incidenti stradali (26,6%) \u00e8 causato dalle donne perch\u00e9 attuano una serie di comportamenti pi\u00f9 rispettosi delle regole.<\/p>\n\n\n
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Ed ancora, alcuni studi[5]<\/sup><\/a> hanno dimostrato una differenza di genere nella gestione dello stress, della memoria contestuale e delle reti emotive. I complessi meccanismi di adattamento allo stress, infatti, sono generati principalmente dal cervello e possono essere affrontati da un punto di vista neurochimico o anatomico-funzionale.<\/p>\n\n\n\n
Nelle donne esistono importanti attivazioni del sistema emozionale, delle aree di rilevamento sensoriale e della corteccia cingolata, che giocano un ruolo fondamentale nell’anticipazione delle intenzioni e azioni altrui, permettendo di conseguenza al soggetto di prendere decisioni vantaggiose in un dato contesto sociale.<\/p>\n\n\n\n
Negli uomini invece, esistono maggiori attivazioni nella corteccia prefrontale, zona responsabile della pianificazione dei comportamenti cognitivi complessi, nell’espressione della personalit\u00e0 e nella presa delle decisioni.<\/p>\n\n\n\n
Le interpretazioni etologiche di questo studio hanno evidenziato delle divergenze di genere nell\u2019approccio allo stress ovvero \u201ccombatti o scapa\u201d per gli uomini e \u201crifletti o cura” per le donne.<\/p>\n\n\n\n
Tutti tali aspetti sono imprescindibili e parimenti importanti in un\u2019immersione. Pertanto, un gruppo misto, composto da uomini e donne, pu\u00f2 solo arricchire l\u2019esperienza subacquee di tutti i partecipanti.<\/p>\n\n\n
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E allora siamo tutti uguali?<\/h4>\n\n\n\n
I principi fondamentali legati ai diritti umani sanciscono che ogni essere umano usufruisce degli stessi diritti e di pari dignit\u00e0. <\/p>\n\n\n\n
Di fatto, la nostra Costituzione (1948) ha riaffermato con forza l\u2019uguaglianza tra gli esseri umani. Non solo formale, ma anche sostanziale, riconoscendola come uno dei principi che riguardano la vita di tutti, senza distinzione di genere.<\/p>\n\n\n\n
Tuttavia, l\u2019etica democratica e l\u2019umanismo, fonti primarie dei principi universali dell\u2019uomo, non significano che siamo tutti uguali in valore o in fatti. Ognuno ha i propri pregi ma anche le proprie debolezze.<\/p>\n\n\n\n
La consapevolezza delle differenze strutturali, cognitive, fisiche, o di qualsiasi altro genere, tra uomini e donne, non deve mai limitare la libert\u00e0 di scegliere il proprio lavoro o di praticare una data attivit\u00e0. Inclusa quella dove la subacquea \u00e8 anche femmina.<\/p>\n\n\n\n
Rispetto ed uguaglianza<\/h5>\n\n\n\n
Con il tempo, abbiamo appreso che l\u2019idea di uguaglianza implica il rispetto della pluralit\u00e0 dei valori, delle aspettative e dei desideri che rendono ricca la vita in societ\u00e0[6]<\/sup><\/a> nel rispetto, ovviamente, dell\u2019etica e dei valori umanistici della nostra epoca. <\/p>\n\n\n\n
Invero, sul piano della vita sociale e in campo morale il principio di uguaglianza si afferma senza eccessiva difficolt\u00e0 rispetto a chi \u00e8 ritenuto simile a s\u00e9; eppure, per quanto il sentimento di essere parte di una singola umanit\u00e0 possa essere forte, non basta.<\/p>\n\n\n\n
Purtroppo, dietro il velo della nostalgia di una societ\u00e0 patriarcale, si trova spesso il tema, molto discusso, del riconoscimento dei diritti. <\/p>\n\n\n
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Le barriere invisibili<\/h5>\n\n\n\n
Una recente analisi svolta dall\u2019 UNDP<\/a> (United Nations Development Program) suggerisce che sussistono delle “barriere invisibili”<\/strong> che ostacolano i vari aspetti della vita delle donne, specialmente in casa. <\/p>\n\n\n\n
Nonostante i progressi fatti nella riduzione delle disuguaglianze di genere in aree chiave dello sviluppo, come l’istruzione, la salute e la rimozione delle barriere legali alla partecipazione politica ed economica, questo studio rivela che quasi il 90% sia degli uomini che delle donne hanno tutt\u2019ora preconcetti ancora ben radicati.<\/p>\n\n\n\n
Questi dati forniscono nuove intuizioni sulle barriere invisibili che le donne devono affrontare, e suggeriscono che per superare gli ostacoli appare imprescindibile la necessit\u00e0 di abbattere questo stigma.<\/p>\n\n\n\n
La prima condizione per procedere insieme risiede nella tolleranza attiva delle differenze<\/strong> e, nel rispetto della libert\u00e0 altrui.<\/strong><\/p>\n\n\n\n
Sono profondamente convinta che donne e uomini hanno tutto da guadagnare unendosi nelle loro somiglianze<\/strong> e completandosi nelle loro differenze<\/strong>. Pertanto, i preconcetti legati ad esse non possono pi\u00f9 rappresentare un freno a chi vorrebbe approcciare la subacquea o integrare un percorso tecnico e sembra opportuno raggiungere, in ogni situazione, il giusto equilibrio delle forze! Le esperienze delle donne<\/strong> che ho ascoltato e conosciuto a Bologna, le prospettive di care amiche, insieme alla mia esperienza personale, mi hanno spinto a scrivere questo articolo. Per sensibilizzare quante pi\u00f9 persone possibili, uomini, ma anche donne, amanti del mare, a coltivare la propria passione per la subacquea, superando stereotipi ed ostacoli, accogliendo le differenze di genere come una possibilit\u00e0 di arricchimento reciproco per esplorare ogni tipo di ambiente marino, vivendo esperienze uniche ed irripetibili.<\/p><\/blockquote>\n\n\n\n
Vive la diff\u00e9rence!<\/em><\/strong><\/p>\n\n\n\n
\n\n\n\n[1]<\/sup><\/a> Wang et al., 2007<\/p>\n\n\n\n
[1]<\/sup><\/a> Weien et Baumgartner, 1990; Gustavsson et Hultcrantz, 1999 ; StLeger Dowse et al. (2002) ; Webb et al. (2003) ; Coulange, 2005<\/p>\n\n\n\n
[2]<\/sup><\/a> The effect of pre-dive ingestion of dark chocolate on endothelial function after a scuba dive (Theunissen) <\/p>\n\n\n\n
[3]<\/sup><\/a> Bolton, 1980; Kenneth e Kizer, 1981; Camporesi, 1996; Gustavsson e Hultcrantz, 1999; Morales et al., 1999; Bonnin et al., 2003. <\/p>\n\n\n\n
[4]<\/a> Dessard e Pierre, 1999<\/p>\n\n\n\n
[5]<\/a><\/sup><\/sup> Wang et al., 2007<\/p>\n\n\n\n