{"id":5117,"date":"2021-12-08T07:00:00","date_gmt":"2021-12-08T06:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/www.underwatertales.net\/?p=5117"},"modified":"2025-02-19T15:09:21","modified_gmt":"2025-02-19T14:09:21","slug":"madonnina-del-mare-di-zoagli","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.underwatertales.net\/2021\/12\/08\/madonnina-del-mare-di-zoagli\/","title":{"rendered":"La Madonnina del Mare di Zoagli"},"content":{"rendered":"\n
La storia della Madonnina del Mare di Zoagli nasce nell\u2019estate del 1986 ma arriva al suo culmine dieci anni dopo. La mareggiata del 2018 la strapp\u00f2 dal basamento e la spost\u00f2 in un luogo sconosciuto. Tre anni dopo \u00e8 stata ritrovata.<\/p><\/blockquote>\n\n\n\n
Zoagli e la sua scogliera pedonale<\/h4>\n\n\n\n
Zoagli \u00e8 un piccolo borgo, un gioiello incastonato tra Rapallo e Chiavari, nel mezzo del meraviglioso scenario che ci regala il Golfo del Tigullio.<\/p>\n\n\n\n
Oggi \u00e8 una localit\u00e0 balneare apprezzata e ambita, celebre per quella scenografica scogliera pedonale. \u00c8 costruita a ridosso del mare turchese ed invitante.<\/p>\n\n\n\n
Dal piccolo centro cittadino si possono raggiungere, attraverso le caratteristiche cr\u00eauze,<\/em> quelle case che si scorgono dal mare. Sono nascoste tra la macchia mediterranea ed i fiori delle Bougainville<\/i>. Dalle finestre si pu\u00f2 ammirare un paesaggio incantevole. \u00c8 il tratto di mare che da Santa Margherita Ligure conduce a Portofino. La sua punta \u00e8 dominata da un faro che illumina la via ai naviganti.<\/p>\n\n\n\n
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Gli zoagliesi ed il mare<\/h4>\n\n\n\n
Il legame che gli zoagliesi hanno costruito con il mare \u00e8 una relazione vecchia e consolidata nel tempo. Zoagli ha avuto una lunghissima serie di \u201cnaviganti\u201d che hanno affrontato i pericoli degli oceani.<\/p>\n\n\n\n
I Porcella<\/strong>, i Chighizzola<\/strong>, i Merello<\/strong> ed i Canevaro<\/strong> un tempo erano grandi armatori e validi comandanti. Nell\u2019Ottocento hanno battuto i mari del Sudamerica. Hanno doppiato il periglioso Capo Horn ed hanno raggiunto il Cile ed il Per\u00f9.<\/p>\n\n\n\n
Ma la famiglia pi\u00f9 celebre di questo drappello di armatori e comandanti fu quella dei Canevaro<\/strong>. I bastimenti del Conte Giuseppe Canevaro furono decisivi nel 1859. Quando trasportarono velocemente le truppe francesi verso i sanguinosi teatri degli scontri della Seconda Guerra di Indipendenza. Per queste benemerenze, ottenne dal suo amico Camillo Benso Conte di Cavour il titolo nobiliare di Conte di Zoagli<\/strong>. Il suo erede, l\u2019Ammiraglio Felice Napoleone Canevaro, fu addirittura Ministro della Marina Militare del Regno d\u2019Italia<\/strong>. Comand\u00f2 la flotta unita che protesse Creta dall\u2019invasione turca del 1896.<\/p>\n\n\n\n
La storia della Madonnina del Mare di Zoagli<\/h4>\n\n\n\n
Fu proprio con lo scopo di ricordare i tanti cittadini zoagliesi che dal mare trassero la loro ragione di vita che nel 1985 inizi\u00f2 questa storia. Quella della Madonnina del mare di Zoagli.<\/p>\n\n\n\n
L\u2019idea part\u00ec da un gruppo di amici che amavano trascorrere le loro estati l\u00ec. Ebbe immediatamente il supporto della cittadinanza locale. \u201cForesti\u201d e autoctoni collaborarono per far realizzare una statua in bronzo. Raffigurava la Vergine da collocare sul fondo del mare, di fronte alla passeggiata a mare di levante.<\/p>\n\n\n\n
Nell\u2019estate del 1986, la scultrice Marianne Hastianatte<\/strong> realizz\u00f2 una statua alta appena 80 centimetri. Il vero nome di questa artista era Maria Allaro ed era originaria di Catanzaro. Si era trasferita a Zoagli a met\u00e0 degli anni \u201970 e a Zoagli \u00e8 vissuta sino alla sua morte. La statuetta, dopo una suggestiva cerimonia religiosa, culminata con la commovente benedizione dell\u2019allora parroco, venne collocata sul fondo del mare dai sommozzatori. L\u00ec sarebbe dovuta rimanere per proteggere tutta la gente di mare.<\/p>\n\n\n\n
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Il Comitato Madonnina del Mare<\/h4>\n\n\n\n
In realt\u00e0 l\u2019obiettivo iniziale dei promotori era quello di realizzare un\u2019opera alta un metro e sessanta centimetri. Ma gli scarsi mezzi economici non lo avevano permesso.<\/p>\n\n\n\n
Nel 1994, prese nuovamente slancio il progetto con la costituzione ufficiale del \u201cComitato Madonnina del Mare\u201d<\/strong>. Il nobile fine era quello di realizzare una statua bronzea raffigurante la Vergine Maria. Con la posa nei fondali zoagliesi.<\/p>\n\n\n\n
Il tenace impegno del Comitato e le munifiche donazioni di enti, fondazioni e societ\u00e0 commerciali permisero la realizzazione dell\u2019opera. Che fu prodotta da una fonderia di Pietrasanta.<\/p>\n\n\n\n
E cos\u00ec, nell\u2019agosto del 1996<\/strong>, il sogno dei promotori si realizz\u00f2 in una splendida e luminosa serata estiva con la posa della \u201cMadonnina del Mare\u201d. Oltre 3000 persone presero parte, quel sabato, alla manifestazione nello specchio acqueo antistante Zoagli. Alle undici di sera, la splendida scultura, ideata dalla stessa artista che realizz\u00f2 la prima opera e realizzata dalla fonderia di Massimo Del Chiaro e scese in acqua. Prima di essere posta nella sua nuova dimora, a nove metri di profondit\u00e0, ottenne la benedizione da parte del Vescovo di Chiavari. Mentre la Marina Militare aveva inviato la fregata Granatiere la cui banda, insieme a quella dell\u2019Accademia Navale di Livorno, nobilit\u00f2 l\u2019evento.<\/p>\n\n\n\n
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I concorsi fotografici. <\/h4>\n\n\n\n
Da quel giorno, il Golfo del Tigullio aveva un nuovo sito subacqueo religioso. Unitamente al ben pi\u00f9 celebre Cristo degli Abissi, nella baia di San Fruttuoso. E furono proprio i tanti sommozzatori, che si immergono in queste acque cristalline, a far crescere il fascino di questo posto. Ricco di vita marina ed accessibile a chiunque.<\/p>\n\n\n\n
Per molti anni venne anche organizzato un concorso fotografico subacqueo<\/strong> che nel tempo richiam\u00f2 la partecipazione di fotografi quotati. I loro scatti sono raccolti in opera di Gianni Risso intitolata appunto \u201cLa Madonnina del Mare \u2013 Zoagli 1985-2010\u201d.<\/p>\n\n\n\n
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La mia immersione<\/h4>\n\n\n\n
Con le bombole ci sono stato solo una volta, in un caldissimo pomeriggio di luglio di qualche anno fa. L\u2019estate sembrava scoppiata all\u2019improvviso e le temperature raggiusero velocemente quote prossime ai 40 gradi. Mi chiamarono per dare una mano nella gestione di una giornata di \u201cteam building\u201d, organizzata da una prestigiosa societ\u00e0 di Genova. Tra gli eventi era inclusa anche una prova subacquea. Faceva cos\u00ec caldo che, contrariamente alle mie abitudini da subacqueo freddoloso, indossai una muta umida. E mai come in quell\u2019occasione provai piacere nel sentire l\u2019acqua fresca che, pian piano, raffreddava il mio corpo reso bollente dalle alte temperature.<\/p>\n\n\n\n
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…e le mie apnee…<\/h4>\n\n\n\n
In tante altre occasioni ci andai invece a nuoto, dalla spiaggia di Zoagli. <\/p>\n\n\n\n
Mi capitava sovente di andare a prendere il sole ai Bagni Silvano, con due amici. Uno \u00e8 il mio compagno di immersioni mentre l\u2019altro \u00e8 un campione mondiale di apnea. Il primatista ci sfidava bonariamente a nuotare sino alla Madonnina per poi raggiungerla in apnea e riemergere. Per lui era un giochino, per me e per l\u2019altro un\u2019impresa.<\/p>\n\n\n\n
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La mareggiata del 2018<\/h4>\n\n\n\n
Il 29 ottobre del 2018 le coste liguri furono colpite dalla pi\u00f9 violenta mareggiata dei nostri tempi. Gi\u00e0 nei giorni precedenti, violenti fenomeni di pioggia torrenziale interessarono l’intero territorio ligure. Con notevoli accumuli d’acqua registrati nel breve termine e con presenza di frane, smottamenti e allagamenti in diversi comuni. Oltre agli intensi fenomeni piovaschi, una maggiore pericolosit\u00e0 e forti danneggiamenti si registrarono per le vigorose raffiche di vento che, in alcune rilevazioni nel levante ligure, furono anche superiori ai 120 chilometri orari. Le conseguenti mareggiate alimentate anche dalla forza del vento, di fatto interessarono l’intero tratto di costa ligure, specialmente nel savonese, nel genovese e, drammaticamente nel Tigullio.<\/p>\n\n\n\n
Il dramma di Rapallo e di Santa margherita Ligure<\/h5>\n\n\n\n
Una forza, quella del mare, che si abbatt\u00e9 anche contro le infrastrutture portuali di Santa Margherita Ligure e di Rapallo, col cedimento delle rispettive dighe foranee. L’improvviso crollo di alcuni tratti dei muri di contenimento provoc\u00f2 una conseguente vulnerabilit\u00e0 dei porti stessi, ma anche del tratto di costa delle due citt\u00e0 del Tigullio occidentale, con allagamenti e danni ai lungomari e alle attivit\u00e0 commerciali. Verso Portofino, la furia del mare caus\u00f2 l’intero cedimento di un tratto di strada provinciale nei pressi della frazione di Paraggi e vistosi e seri danni alla struttura del Covo di Nordest, la nota discoteca del territorio. A Rapallo il cedimento della diga foranea <\/sup>provoc\u00f2 danni maggiori, con l’affondamento di imbarcazioni nella zona tra il porto pubblico e quello privato e, con la rottura dei vari ormeggi, la fuoriuscita dal porto “Carlo Riva” di centinaia di barche e yacht che, alla deriva e per il moto ondoso del mare, affondarono nel golfo rapallese o si “spiaggiarono” definitivamente in buona parte presso la massicciata del lungomare.<\/p>\n\n\n\n
La scomparsa della Madonnina del Mare<\/h5>\n\n\n\n
A Zoagli ulteriori danni della mareggiata si registrarono con il crollo di alcuni tratti della meravigliosa scogliera pedonale che fu costruita a ridosso del mare, che quel giorno fu tutt\u2019altro che placido e cristallino. Le onde strapparono la Madonnina di Zoagli dal suo basamento in cemento armato e la spost\u00f2, in un luogo sconosciuto a tutti. Nessuno sapeva dove fosse stata trasportata<\/strong>.<\/p>\n\n\n\n