{"id":4913,"date":"2021-11-06T07:00:00","date_gmt":"2021-11-06T06:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/www.underwatertales.net\/?p=4913"},"modified":"2025-02-19T15:10:15","modified_gmt":"2025-02-19T14:10:15","slug":"relitti-in-croazia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.underwatertales.net\/2021\/11\/06\/relitti-in-croazia\/","title":{"rendered":"Due giorni di relitti in Croazia (parte 1)"},"content":{"rendered":"\n
Due splendidi giorni di immersione sui relitti della Croazia, A Rovigno. Con gli amici di Schio Sub, Aquemotion e XR Scuba Academy. Impressioni (e peripezie\u2026.) di una neosubacquea tecnica in transferta<\/p><\/blockquote>\n\n\n\n
Rovigno: 30-31 Ottobre 2021<\/p>\n\n\n\n
Un lungo viaggio, dalla Sicilia alla Croazia<\/h4>\n\n\n\n
Dopo il volo aereo Palermo\/Trieste e 4 lunghe ore di attesa in aeroporto, io e la mia incredibile autista Ilaria (lei si \u00e9 subito proposta senza conoscermi, di darmi uno strappo fino a destinazione), ci avviamo verso la Croazia, felici di potere fare finalmente conoscenza.<\/p>\n\n\n\n
Ci accorgiamo di avere tante cose in comune, tra cui un potente senso del \u00abdisorientamento\u00bb\u2026.! <\/p>\n\n\n\n
Cosi, dopo esserci smarrite nella campagna Slovena, dopo \u201csole” 4 ore di strada, siamo giunte finalmente a destinazione!<\/p>\n\n\n\n
Se il buongiorno si vede dal mattino<\/h4>\n\n\n\n
Ma ne \u00e8 valsa ampiamente la pena e adesso vi racconto il perch\u00e9.<\/p>\n\n\n\n
Innanzitutto, l\u2019accoglienza dei nostri compagni di immersione \u00e9 stata fantastica, e non c\u2019entra nulla il fatto che sia arrivata con lo zaino pieno di dolci Palermitani per loro!<\/p>\n\n\n\n
E poi per gli istruttori SSI<\/a>: Martina Campagnolo, Mirko Dalla Libera, Federico Scarmoncin, Antonio Pilotto (e Kendy!). Fanno parte di due club subacquei: Schio Sub<\/a> e Aquaemotion<\/a> ed io sono stata invitata da loro.<\/p>\n\n\n
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\nSabato mattina, apro la finestra della mia camera presso la Villa Dobrovac e scopro un panorama stupendo: mare calmo e cielo azzurro, la mia avventura inizia sotto i migliori auspici.<\/p>\n\n\n\n
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https:\/\/www.villa-dobravac.com<\/a><\/p>\n<\/div><\/div>\n\n\n\n
Camminando verso il diving prenotato da Fede e Alice, sento crescere in me, sempre piu, l\u2019emozione che mi procura questa nuova esperienza.<\/p>\n\n\n
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\u00c9 la mia prima trasferta da subacquea TEK fuori dal mio diving in Sicilia<\/a> e senza i miei buddy e amici.<\/p>\n\n\n\n
Ma come un uccellino che deve uscire dal proprio nido e avere fiducia nell\u2019incognito perch\u00e9 \u00e9 arrivato il momento giusto\u2026 eccomi, pronta a spiccare il volo!<\/p>\n\n\n\n
Si parte per la prima immersione, direzione il Baron Gautsch<\/strong><\/h4>\n\n\n\n
Considerato come il relitto pi\u00f9 bello dell’Adriatico, questa nave passeggeri austriaca, costruita nel 1908, \u00e9 affondata nel 1914 a causa dell’impatto con una mina.<\/p>\n\n\n
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La sua storia<\/h5>\n\n\n\n
La nave di lusso del Baron Gautsch, lunga 84,5 metri e larga 11,6 metri viene varata in mare in un cantiere britannico nel 1908. Dal 1908 al 1914 si occupa di trasporto passeggeri dalla Dalmazia verso Trieste e altri porti dell\u2019Adriatico settentrionale.<\/p>\n\n\n\n
Il 13 agosto 1914 il Baron Gautsch era di ritorno con il suo carico di passeggeri seguendo la via di navigazione pi\u00f9 breve. Molto pi\u00f9 vicino alla costa rispetto a quanto ordinato dal governo militare, era in rotta, a piena velocit\u00e0. Dritto verso il campo minato deposto dal posamine Basilisk della Marina militare austro-ungarica. Quel giorno erano state deposte in mare delle mine per proteggere la via di accesso al porto militare di Pola. Purtroppo, nessuno dell\u2019equipaggio vide i segnali di avvertimento mandatogli.<\/p>\n\n\n\n
La nave si trovava ormai nel campo minato. D\u2019un tratto, lungo il lato sinistro, echeggi\u00f2 una forte detonazione, l\u2019acqua fu catapultata in aria e copr\u00ec tutta la nave che inizi\u00f2 ad inclinarsi a sinistra a grande velocit\u00e0.<\/p>\n\n\n\n
Era trascorso appena qualche minuto dopo l\u2019esplosione e la nave a vapore Baron Gautsch si trovava ormai per sempre nelle profondit\u00e0 marine. <\/p>\n\n\n\n
L\u2019equipaggio del Basilisk, che si trovava vicino, con l\u2019aiuto di tre cacciatorpedinieri, riusc\u00ec a salvare in tutto 159 persone. Purtroppo 177, di cui molte donne e bambini, persero la vita nel naufragio.<\/p>\n\n\n\n
Sott’acqua<\/h5>\n\n\n\n
Da allora, la nave giace sulla chiglia in posizione eretta su un fondale sabbioso alla profondit\u00e0 di 37 \u2013 41 metri. <\/p>\n\n\n\n
La parte pi\u00f9 alta e meno profonda della nave \u00e8 il ponte superiore. Lo scafo \u00e8 ben conservato e al centro del lato sinistro della nave. All\u2019altezza della colonna d\u2019acqua, si apre un foro delle dimensioni di 2 metri x 2 metri causato dall\u2019esplosione della mina. A prua si trova il verricello salpa ancora e entrambe le ancore sono al proprio posto. Il cassero della nave \u00e8 raggiungibile anche da sommozzatori con poca esperienza. <\/p>\n\n\n
\nPh credit: Alberto Lorenzon<\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\n Nella zona circostante la nave si possono trovare diverse specie di pesce, da grandi sciami di pesce di piccole dimensioni a esemplari pi\u00f9 grandi di tonno.<\/p>\n\n\n
\nPh credit: Alberto Lorenzon<\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\n Quando la visibilit\u00e0 \u00e8 eccellente, le parti della nave si possono vedere dalla superficie. La visibilit\u00e0 all\u2019interno della nave \u00e8 di gran lunga migliore rispetto all\u2019esterno del relitto, dato che le correnti marine sono meno forti. Ma \u00e8 necessaria molta prudenza nel muoversi lungo i ponti e attraverso i locali in cui si trova sempre uno strato sottile di fanghiglia che si alza facilmente se si agitano inutilmente le pinne.
L’immersione al relitto del Baron Gautsch \u00e8 possibile solamente tramite un centro d\u2019immersione che possieda il permesso speciale del Ministero della Cultura della Repubblica di Croazia.<\/p>\n\n\n\nIl Giuseppe Dezza<\/h4>\n\n\n\n
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Il relitto si trova a nord dell’isola di Brioni, tra Rovigno e Pola.<\/strong><\/p>\n\n\n\n
La sua storia<\/h5>\n\n\n\n
Lungo 73 metri, il cacciamine italiano che fu costruito nel settembre del 1913 e affondato il 17 agosto 1944, giace tra 28 e 37 metri di profondit\u00e0.<\/p>\n\n\n\n
Fino al 1929 la nave era sotto il nome di ” Pilade Bronzetti \u201c. Oper\u00f2 principalmente nel basso Adriatico e nelle acque greche, facendo da scorta al traffico marittimo.
Dopo la guerra, fu inviato in varie parti del Mediterraneo con missioni di ispezione e scorta.
L\u20198 Dicembre 1920, il Pilade Bronzetti entr\u00f2 nel porto di Fiume e l\u2019equipaggio, ammutinandosi, si schier\u00f2 dalla parte dei legionari di Gabriele D\u2019Annunzio. Il nome del Pilade Bronzetti divent\u00f2 Giuseppe Dezza. I tedeschi lo catturarono l\u201911 settembre 1943, nonostante il tentativo di auto sabotaggio dell’equipaggio. <\/p>\n\n\n\nSottoposto a lunghi lavori di riparazione, entr\u00f2 in servizio il 9 giugno 1944 nella Kriesgsmarine con il nominativo di TA 35 e venne assegnato alle scorte lungo la costa dalmata. Il suo servizio fu per\u00f2 assai breve, perch\u00e9 il 17 agosto 1944, mentre percorreva il canale di Fasana presso Pola, fu affondato da un aereo britannico scoperto durante il normale volo di ricognizione. Fece 71 vittime tra l\u2019equipaggio. Il siluro che affond\u00f2 la torpediniera la spezzo in due parti, che ora giacciono sul fondo del mare e, di conseguenza, la prua si trova a pi\u00f9 di 50 metri dalla poppa.<\/p>\n\n\n
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L’immersione<\/h5>\n\n\n\n
I subacquei si immergono principalmente nella parte di poppa, essendo quella pi\u00f9 interessante. \u00c8 segnata in superficie da una boa collegata direttamente al cannone antiaereo tramite una cima.
Le caratteristiche dell’immersione la rendono adatta ad un pubblico esperto. Infatti, normalmente c’\u00e8 corrente e la visibilit\u00e0 \u00e8 limitata. La discesa avviene nel blu. Dopo pochi metri, la superficie scompare e sembra che si affondi negli abissi poich\u00e9 la cima scompare anch\u2019essa, in un buio torbido. <\/p>\n\n\n\nPer\u00f2 presto appare il cannone antiaereo in tutta la sua grandezza, puntato minacciosamente verso l’alto. Ci sono anche due belle mitragliatrici e il relitto \u00e8 diventato la casa di molti abitanti marini: quasi sempre \u00e8 facile incontrare astici, scorfani e nudibrachi.<\/p>\n\n\n\n
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Ph credit: Alberto Lorenzon<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n La degna conclusione di una gran prima giornata<\/h4>\n\n\n\n
Torniamo al diving, all\u2019imbrunire, stanchi ma felici. Credo che i sorrisi sulle nostre facce parlano da soli!<\/p>\n\n\n\n
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Dopo un\u2019abbondante cena con specialit\u00e0 ittiche locali e annaffiata dalla famosa \u201cpozione blu\u201d di Doroty, ci rechiamo, tutti contenti e soddisfatti nelle nostre camere per un riposo ben meritato !<\/p>\n\n\n\n
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Ma il mio resoconto sulle peripezie di una neo subacquea tecnica in trasferta ed in missione in terra croata non finisce qui. Marted\u00ec prossimo, sempre qui, troverete il racconto della terza immersione di questo viaggio emozionante.<\/p>
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La vostra Julie, reporter in missione in terra straniera…<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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Due giorni di relitti in Croazia (parte 1) - UNDERWATER TALES<\/title>\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\t\n\t\n\t\n\n\n\t\n\t\n\t\n