{"id":4399,"date":"2021-07-16T08:00:00","date_gmt":"2021-07-16T06:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/www.underwatertales.net\/?p=4399"},"modified":"2025-02-19T15:12:37","modified_gmt":"2025-02-19T14:12:37","slug":"il-cuore-del-subacqueo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.underwatertales.net\/2021\/07\/16\/il-cuore-del-subacqueo\/","title":{"rendered":"Il cuore del subacqueo"},"content":{"rendered":"\n
L\u2019importanza del cuore del subacqueo e i rischi intrinseci dell\u2019ambiente sottomarino ci obbligano ad essere consapevoli della nostra salute cardiovascolare.<\/p><\/blockquote>\n\n\n\n
Il cuore<\/h4>\n\n\n\n
Il nostro cuore \u00e8 una sofisticata pompa elettrica<\/strong>. Che non smette mai di far circolare il sangue nel nostro corpo. \u00c8 come se avessimo un contratto di fornitura di un servizio che funzione 24 ore su 24, sette giorni su sette. Il cuore, quindi, lavora molto sodo. In media, durante la nostra vita, pomper\u00e0 pi\u00f9 di 180 milioni di litri<\/strong>. Per farlo, batter\u00e0 circa tre miliardi di volte<\/strong>.<\/p>\n\n\n\n
Il cuore del subacqueo affronta un fardello maggiore. Perch\u00e9 la pressione dell\u2019acqua sposta una parte del sangue verso la cavit\u00e0 toracica, creando pi\u00f9 lavoro al muscolo cardiaco. Pi\u00f9 ore passiamo sott\u2019acqua e pi\u00f9 lavoro aggiuntivo forniamo al nostro cuore. Ulteriori fattori, come il freddo e lo stress possono avere impatti sulla circolazione sanguigna.<\/p>\n\n\n
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I problemi cardiaci: una delle principali cause di decesso in immersione.<\/h4>\n\n\n\n
Nel contesto di questo aumento di carico del lavoro, i problemi cardiaci sono una delle principali cause di decesso in immersione<\/strong>.<\/p>\n\n\n\n
Entrare in acqua, muniti di maschera, pinne, muta e bombole, per ammirare le profondit\u00e0 marine \u00e8 senz\u2019altro un\u2019esperienza unica. Ma le immersioni subacquee stanno diventando un passatempo sempre pi\u00f9 insidioso. Soprattutto per le persone avanti con gli anni. Molti subacquei non si rendono conto che le condizioni fisiche di quando avevano iniziato non sono pi\u00f9 le stesse. I numeri parlano chiaro.<\/p>\n\n\n
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La ricerca del Professor Buzzacott<\/h4>\n\n\n\n
Attacchi di cuore ed ictus sono la seconda causa di morte tra i subacquei<\/strong>. Lo evidenzia una ricerca pubblicata sullo European Journal of Preventive Cardiology<\/strong>. L’autore dello studio \u00e8 il Professor Peter Buzzacott<\/strong>, dell\u2019Universit\u00e0 dell\u2019Australia occidentale<\/strong>. I subacquei seguono un rigoroso processo di formazione e vengono sottoposti a controlli medici. Ma la certificazione dura tutta la vita. Sovrappeso, ipertensione e colesterolo alto sono valori che potrebbero aumentare con il corso del tempo. Se non monitorati costantemente possono trasformarsi in un mix molto pericoloso per il cuore del subacqueo. Circa un terzo dei subacquei inseriti nella banca dati dello studio hanno pi\u00f9 di 50 anni e molti di loro presentano fattori di rischio che li rendono maggiormente vulnerabili. In particolare circa il 54% \u00e8 fumatore e quasi la met\u00e0 in sovrappeso. Un terzo presentano valori anormali di colesterolo e pressione sanguigna. <\/p>\n\n\n\n
Secondo lo studio del Professor Buzzacott i subacquei neofiti corrono rischi minori, perch\u00e9 si sono appena sottoposti a controlli medici. I problemi, insomma, si verificano tra i subacquei storici, che non hanno curato lavoro salute.<\/p>\n\n\n
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L\u2019esperienza del Professor Revelli<\/h4>\n\n\n\n
Secondo Luca Revelli,<\/strong> docente dell\u2019Universit\u00e0 Cattolica di Roma<\/strong>, i subacquei che si sono formati negli anni 80 e 90 oggi hanno i capelli bianchi. Molti non hanno perso la passione per gli abissi. Anzi, con il proliferare di specialit\u00e0 didattiche, tendono ad aumentare sempre di pi\u00f9 le proprie performance. Tutti gli studi tradizionali sulla fisiopatologia delle immersioni sono stati fatti su subacquei giovani. le stesse tabelle di decompressione sono state elaborate sui giovani. Dai cinquant\u2019anni in su il metabolismo e le risposte fisiologiche sono diverse. <\/p>\n\n\n\n
Il Professor Revelli conclude che con l\u2019et\u00e0 aumenterebbe la suscettibilit\u00e0 all\u2019infiammazione. Che potrebbe innescare tutta una serie di meccanismi di danno cardiovascolare.<\/p>\n\n\n\n
Le condizioni del cuore<\/h4>\n\n\n\n
Alcune malattie cardiache sono ereditarie. Altre invece sono prevedibili attraverso un corretto stile di vita<\/strong>. I fattori di rischio<\/strong> derivanti da un pessimo stile di vita possono predisporre soggetti sani, e senza ereditariet\u00e0, a rischi come l\u2019infarto o il prolasso della valvola mitraglia. <\/p>\n\n\n\n
Il fattore di rischio ereditariet\u00e0<\/strong> purtroppo non presenta possibilit\u00e0 di prevenzione. Ad eccezione del corretto stile di vita. Purtroppo alcuni individui sono semplicemente predisposti a malattie cardiache.<\/p>\n\n\n
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L\u2019importanza della ricerca<\/h4>\n\n\n\n
L\u2019alto tasso di mortalit\u00e0 dovuto a malattie cardiache, non solo nel mondo della subacquea, rende importantissima l\u2019attivit\u00e0 di ricerca<\/strong>. Ad aumentare la necessit\u00e0 di ricerca cardiaca in ambito subacqueo \u00e8 l\u2019aumento dell\u2019et\u00e0 media dei subacquei.<\/p>\n\n\n\n
La ricerca aiuter\u00e0 coloro che si occupano di medicina subacquea a comprendere le correlazioni tra invecchiamento della popolazione subacquea e problemi cardiaci. Con una ricerca aggiornata, i medici saranno in grado di curare<\/strong> sempre meglio il cuore del subacqueo. E, soprattutto, a prevenire<\/strong> l\u2019insorgenza di malattie che possono provocarne la morte.<\/p>\n\n\n