Sono al telefono con Eleonora de Sabata<\/strong><\/a>, giornalista, fotografa, scrittrice e blogger. Da trent\u2019anni unisce approfondimento e divulgazione per raccontare il mare in tutte le sue forme. La curiosit\u00e0 l\u2019ha portata a scrivere e documentare e ad essere soprattutto una ricercatrice.<\/p>\n <\/p>\n \u201cMi piace ascoltare i racconti, cerco di approfondirli per poterli raccontare a mia volta agli altri. Ho capito come si fa a parlare alle persone e a renderle pi\u00f9 consapevoli e a far loro conoscere gli impatti. Ogni volta che vado in acqua imparo cose nuove per il piacere della scoperta, della salvaguardia e della divulgazione. Mi dispiacerebbe non poterle raccontare perch\u00e9 nel mare ci sono molte cose belle da far conoscere\u201d<\/em><\/p>\n Eleonora inizia il suo rapporto con le profondit\u00e0 del mare nel giugno 1987, la sua prima immersione la fa nella penisola sorrentina. \u00c8 una passione che nasce per amore, non nei confronti degli abissi, ma di colui che le ha insegnato l\u2019attivit\u00e0 subacquea e di colui insieme al quale \u00e8 diventata una giornalista professionista specializzata in materia. Perch\u00e9 Eleonora \u00e8 diventata giornalista attraverso la subacquea e la nautica. In Sardegna, a Porto Rotondo, ha introdotto il bio briefing con il quale ha insegnato a molti subacquei ad incuriosirsi della vita marina e ha dato spunti a parecchie guide subacquee. Sull\u2019onda di questa esperienza ha scritto \u201cCosa fanno tutto il giorno i pesci sott\u2019acqua?\u201d e \u201cCosa fanno gli squali tutto il giorno in mare?\u201d entrambi editi da De Agostini ed inseriti nella collana \u201cTutto il giorno\u201d. Una delle sue maggiori intuizioni \u00e8 stata quella di non considerare ricerca e divulgazione come delle attivit\u00e0 mono direzionali, del tipo dal giornalista al pubblico lettore. Eleonora \u00e8 riuscita a costruire un ponte<\/strong> tra il mondo della ricerca e gli appassionati di mare con il progetto di citizen science Osservatorio Mediterraneo che, dal 1996 ad oggi, \u00e8 riuscito a raccogliere pi\u00f9 di 2000 segnalazioni di specie insolite o rare<\/strong>. Questa bellissima iniziativa ha portato a scoprire tre nuove specie di molluschi. Grazie al fatto che i cittadini, in questo caso sarebbe meglio dire i subacquei, si trasformino in sentinelle della natura ed in particolare del mare contribuendo alla crescita delle conoscenze scientifiche, Eleonora ha potuto realizzare stupefacenti progetti, curati tramite l\u2019associazione MedSharks<\/strong><\/a> di cui \u00e8 presidente, aventi gli squali del Mediterraneo come attori protagonisti.<\/p>\n Nel 2005 \u00e8 partita l\u2019Operazione Squalo Elefante<\/strong><\/a>, dedicata ad uno dei pi\u00f9 grandi animali marini italiani del quale purtroppo si hanno pochissime informazioni.<\/p>\n Dal 2012 si occupa del gattuccio maggiore, o gattopardo con il Progetto Stellaris<\/strong><\/a>. In Turchia, in una piccola baia segreta, in primavera si radunano decine di squali grigi, prevalentemente femmine pronte al parto. Una attenta documentatrice non pu\u00f2 non interessarsi ad un altro grande tema per la tutela dell\u2019ambiente marino: la plastica. Eleonora ci tiene a precisare che non vuole assolutamente passare per un\u2019ambientalista talebana. \u201c\u00c8 fondamentale ripensare il nostro rapporto con la plastica, materiale straordinariamente utile ma eterno: usiamolo quando serve davvero, limitiamo l\u2019utilizzo dell\u2019usa e getta e ricicliamo di pi\u00f9 e meglio. Basta davvero cos\u00ec poco!\u201d<\/em> Ascolto le sue parole e mentalmente visualizzo tutti quei gesti quotidiani che compio automaticamente. Penso ai mozziconi di sigarette sparsi sul bagnasciuga, penso ai cotton fioc, alle cannucce e a quante bottigliette d\u2019acqua da mezzo litro in plastica schiaccio giornalmente e getto nel cestino dei rifiuti in ufficio. \ud83d\udc4c<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Tempo stimato di lettura: 5 minuti Giornalista, scrittrice, fotografa, documentarista. Una vita dedicata al mare, alla ricerca, alla divulgazione e soprattutto alla sua difesa. Con una promessa, la promessa al mare. Una voce fresca, che ha il potere di coinvolgerti subito, mi snocciola, come un fiume in piena, un numero incredibile di esperienze e di […]<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":1776,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":[],"categories":[26,202],"tags":[40,138],"acf":[],"yoast_head":"\n
\nHa scritto, sino ad oggi, pi\u00f9 di 1000 tra articoli, inchieste e reportages<\/strong> collaborando con Financial Times, National Geographic, Repubblica, Panorama e Sole 24 ore. Le grandi testate italiane della stampa specializzata si sono contesi i suoi meravigliosi racconti dai luoghi pi\u00f9 belli del pianeta.
\nHa curato rubriche su Nautica, Pesca in Mare (FishEye), Mondo Sommerso e Il Subacqueo.
\nLe sue fotografie sono state pubblicate da National Geographic Magazine, in copertina su Nautica, su libri di natura e viaggi e sono esposte in mostre permanenti nel Museo di Zoologia di Roma, al Monterey Bay Aquarium e nella mostra temporanea Obiettivo Terra al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite.
\n\u00c8 stata spesso intervistata da Geo&Geo, Linea Blu, dalla BBC e da Discovery Channel.<\/p>\n![\"\"](\"https:\/\/www.underwatertales.net\/wp-content\/uploads\/2018\/03\/eleonora-de-sabata-profilo1.jpg\")
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\nNel 2007 ha scritto \u201cUna vita da Balene\u201d, che lei stessa definisce una storia di fantasia, ma non troppo, sulla vita delle Balenottere del Mediterraneo\u201d.<\/p>\n![\"\"](\"https:\/\/www.underwatertales.net\/wp-content\/uploads\/2018\/03\/cosa-fanno-gli-squali.jpg\")
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\n\u201cDi queste, due mi sono state dedicate\u201d mi confida con un briciolo di orgoglio. La prima si chiama Jujubinus eleonorae<\/em> mentre il secondo Alvania desabatae<\/em>.<\/p>\n![\"\"](\"https:\/\/www.underwatertales.net\/wp-content\/uploads\/2018\/03\/eleonora-de-sabata-tavolara.jpg\")
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\n\u201cSe sei un subacqueo e hai visto un uovo di gattuccio in immersione, compila questa scheda: aiuterai cos\u00ec a salvaguardare una specie quasi a rischio di estinzione\u201d.<\/em>
\nGrazie a questo invito pubblico \u00e8 riuscita a tracciare una mappa delle zone di riproduzione di questa specie per poi concentrarsi sulla pi\u00f9 importante di queste: il Banco di Santa Croce. In questo paradiso sommerso ha studiato gli squaletti durante il loro sviluppo embrionale marcando le uova con i cartellini e battezzando i futuri animali con i nomi pi\u00f9 esilaranti. Tramite la foto-identificazione ha anche iniziato un progetto di censimento degli adulti.<\/p>\n
\nLo squalo grigio<\/strong><\/a> supera i due metri di lunghezza, vive in gruppi separati per sesso, inizia a riprodursi attorno ai 13-14 anni ed \u00e8 un animale molto longevo perch\u00e9 pu\u00f2 superare i trent\u2019anni di et\u00e0. \u00c8 uno squalo migratore e pur non avendo molti predatori naturali, nel Mediterraneo, \u00e8 a rischio estinzione.
\nQui Eleonora, insieme ad altre due formidabili donne, Simona Cl\u00f2 e Luigina Aggio, ha filmato la nascita di un piccolo squalo. Si sono immerse per pi\u00f9 di venti giorni nuotando a tu per tu con gli squali e dopo giorni di appostamenti, dandosi il cambio sott\u2019acqua per coprire l\u2019intera giornata degli squali, \u00e8 arrivato il regalo pi\u00f9 atteso che il mare possa offrire a chi lo ama. Un piccolo fagottino che esce dallo squalo genitore, un cucciolo formato, di 20 centimetri, identico nella forma alla sua mamma.
\n\u00c8 un\u2019esperienza di valore inestimabile perch\u00e9 sino ad oggi esiste solo un altro video che testimonia un parto di squali. \u00c8 accaduto a Bimini, la specie era diversa ma soprattutto \u00e8 avvenuto in un centro di ricerca e di controllo.<\/p>\n![\"\"](\"https:\/\/www.underwatertales.net\/wp-content\/uploads\/2018\/03\/eleonora-de-sabata-profilo2.jpg\")
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\nL\u2019attenzione nei confronti della plastica in mare nasce grazie ad una ricerca condotta insieme all\u2019Universit\u00e0 di Siena che ha messo sotto osservazione gli squali elefante per comprendere se ci possa essere il rischio che la plastica possa essere un problema per questa specie.
\nGrazie al suo progetto europeo Clean Sea Life<\/a>, di cui MedSharks \u00e8 partner, vengono coinvolti i diportisti, i pescatori, i subacquei ed in genere tutti gli amanti del mare in una massiccia campagna di sensibilizzazione per affrontare, con azioni concrete, il problema della plastica in mare.
\nNell\u2019ambito di questo progetto \u00e8 stato realizzato anche un interessante rapporto sulle microplastiche<\/strong> contenute nei cosmetici in vendita in Italia. Il Mediterraneo purtroppo \u00e8 uno dei mari con la pi\u00f9 alta concentrazione di microplastica. Grazie alle ridotte dimensioni sono facilmente ingeribili anche dagli organismi marini pi\u00f9 piccoli con il grosso rischio di accumularsi nella catena alimentare.<\/p>\n![\"\"](\"https:\/\/www.underwatertales.net\/wp-content\/uploads\/2018\/03\/eudi-2018-cleansealife.jpg\")
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\n\u201cSono vestita di plastica ed inquino. Ma ci sono cose che possiamo fare nella nostra vita normale e che possono dare un grosso contributo\u201d.<\/em>
\nL\u2019obiettivo \u00e8 di evidenziare le forme inconsapevoli di inquinamento, sensibilizzare sul problema e rendere visibile l\u2019impatto sull\u2019ambiente.
\nPer portare avanti questa missione sta organizzando eventi in giro per l\u2019Italia, coinvolgendo i diving center e le agenzie didattiche in giornate di pulizia del mare, conferenze, mostre ed interviste.<\/p>\n![\"\"](\"https:\/\/www.underwatertales.net\/wp-content\/uploads\/2018\/03\/genoni-cleansealife.jpg\")
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\n\u201cNel Mediterraneo la quantit\u00e0 di rifiuti galleggianti \u00e8 fra le pi\u00f9 elevate al mondo, simili a quelle delle famigerate \u201cisole di plastica\u201d del Pacifico. \u00c8 un mare densamente popolato e praticamente chiuso: ogni oggetto che finisce in mare, qui rimane. Se non vogliamo che il mare dei nostri figli e nipoti sia pieno di coriandoli di plastica, dobbiamo raccogliere flaconi, bottigliette, scatole e boccette. Che sia una grande pulizia con decine di volontari, o solo due bottiglie recuperate durante una passeggiata in spiaggia, tutto conta, tutto aiuta!\u201d<\/em><\/p>\n![\"\"](\"https:\/\/www.underwatertales.net\/wp-content\/uploads\/2018\/03\/promessa-al-mare-1.jpg\")
<\/a>\n\t\t\t<\/div><\/figure>![\"\"](\"https:\/\/www.underwatertales.net\/wp-content\/uploads\/2018\/03\/promessa-al-mare.jpg\")
<\/a>\n\t\t\t<\/div><\/figure>\n\t\t<\/div>\n\n
\nForse \u00e8 giunto il momento di fare la mia promessa al mare. Una promessa che si poggia su tre semplice regole: non gettare nulla nell\u2019ambiente, raccogliere sempre qualcosa dalla spiaggia o dal mare e utilizzare meno plastica usa e getta.<\/strong><\/a>
\n La possiamo fare tutti\u2026<\/strong><\/a><\/p>\n