{"id":1553,"date":"2018-01-17T07:30:29","date_gmt":"2018-01-17T06:30:29","guid":{"rendered":"http:\/\/www.underwatertales.net\/?p=1553"},"modified":"2025-02-19T15:22:01","modified_gmt":"2025-02-19T14:22:01","slug":"pillole-di-biologia-marina-il-saprofago-subacqueo-2","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.underwatertales.net\/2018\/01\/17\/pillole-di-biologia-marina-il-saprofago-subacqueo-2\/","title":{"rendered":"Pillole di biologia marina: il saprofago subacqueo"},"content":{"rendered":"
Un verme colorato, all’apparenza innocuo, sta colonizzando i fondali rocciosi del Mar Mediterraneo. Un vorace predatore il cui impatto sulla struttura ed il funzionamento degli ecosistemi costieri rocciosi del Mediterraneo \u00e8 ancora tutto da valutare. Le sue prede preferite: il riccio e la stella marina.<\/p>\n
Si chiama vermocane (Hermodice carunculata) e ha nel Mediterraneo il suo mare d\u2019elezione, anche se lo si pu\u00f2 ritrovare sulle coste americane, dai Caraibi al Brasile, e nel Golfo di Guinea, in Africa. Negli ultimi tempi ha visto aumentare notevolmente la sua presenza tanto da essere definito un vero flagello. Si tratta, infatti, di un avvistamento ormai abituale per noi subacquei italiani che, spesso, non ci imbattiamo pi\u00f9 in esemplari isolati durante le nostre immersioni, ma ne ritroviamo a decine, soprattutto nelle regioni meridionali e persino in pieno giorno, cosa insolita per una specie da sempre considerata pi\u00f9 attiva di notte. Favorita dal surriscaldamento dei mari, questa specie si sta moltiplicando e sta risalendo verso acque un tempo pi\u00f9 fredde come il Tirreno, il Ligure e l\u2019Adriatico.<\/p>\n
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Secondo la mitologia greca, i vermocani erano colossali mastini privi di zampe, pronti a risvegliarsi nelle umide notti di primavera, alla ricerca di una vittima.
\nNei poeti del 1300 ricorreva l\u2019imprecazione \u201cMo ti colga il vermocan!\u201d perch\u00e9 all\u2019epoca il vermocane era considerata una malattia provocata da un verme che si credeva pungesse il cervello provocando dolori atroci.<\/p>\n
Hermodice carunculata, \u00e8 un grande polichete amfinomide che pu\u00f2 raggiungere 30-60 cm di lunghezza. In Italia \u00e8 conosciuto come vermocane o verme di fuoco, per l\u2019immediata sensazione di bruciore, eritema e pizzicore che le chete presenti sul suo corpo possono provocare a contatto con la cute. Inoltre, le chete dorsali sono particolarmente fragili e tendono a staccarsi facilmente dal corpo del verme, conficcandosi e frammentandosi nella pelle o nelle mucose dei potenziali predatori, dissuadendoli dall\u2019attacco. Il vermocane \u00e8 ampiamente diffuso nell\u2019Oceano Atlantico e nel Mar Mediterraneo, dove popola soprattutto i bacini centrali, orientali e le coste salentine, calabresi e siciliane. Negli ultimi anni, le densit\u00e0 delle popolazioni di questo verme, negli habitat rocciosi del Mar Mediterraneo, stanno rapidamente aumentando al punto che non solo gli apneisti ed i subacquei ma addirittura gli snorkelisti ed i bagnanti affermano che \u00e8 diventato sempre pi\u00f9 facile osservare decine di vermi di fuoco, lunghi da 10 a 30 cm, mentre strisciano sul fondale, con avvistamenti a partire da 0,5-1 m di profondit\u00e0. Inoltre \u00e8 stato ipotizzato che, in un contesto di cambiamenti climatici, H. carunculata possa estendere il suo areale di distribuzione verso latitudini pi\u00f9 elevate per arrivare sino all\u2019estremit\u00e0 nord del Mar Tirreno, oltre che aumentare la densit\u00e0 della popolazione nelle aree in cui \u00e8 gi\u00e0 presente.<\/p>\n