Sail Rock, un’immersione tra le migliori nel Golfo della Thailandia. È molto difficile descrivere la sensazione che si prova in mezzo a vortici di pesci colorati. Definire che cosa significhi vedere le moltitudini di forme e di colori che si incrociano freneticamente a Sail Rock.
Il buongiorno non si vede dal mattino
Se il buongiorno si vede dal mattino, oggi non credo proprio sia una buona giornata di immersioni. Sono appena salito su una barca di un diving center, gestito da tedeschi, a Kho Tao, nel golfo della Thailandia. Siccome sono sprovvisto di attrezzatura subacquea ho noleggiato una vecchia muta umida piena di toppe, un gav consunto ed un octopus malandato che spero vivamente faccia il suo sporco dovere, quello di fornirmi aria sott’acqua.
Un tour della Thailandia
In realtà la mia non è una vacanza subacquea ma un viaggio avventuroso. Mi ha portato prima a visitare la tentacolare Bangkok e successivamente il meraviglioso Siam, con le sue giungle ed i suoi templi.
Al termine di questo tour emozionante, ho deciso di concedermi qualche giorno di relax al mare. Voglio crogiolarmi al sole delle splendide spiagge dorate di Kho Samui. È un’isola che appartiene ad un arcipelago composto da altre due isole, Kho Tao e Kho Phangan, nel bel mezzo del Golfo di Siam.
Ma il subacqueo non riesce mai ad accontentarsi di un bagno e di una nuotata nelle acque cristalline di questa baia. E così ho deciso di dedicarmi una giornata di immersioni.
Dopo aver preso qualche informazione da un pizzaiolo bolognese che vive quaggiù da parecchio tempo, ho deciso di trasferirmi nell’attigua Kho Tao. Sembra più votata al turismo subacqueo.
Kho Tao 7 aprile 2004
Ed eccomi quindi qui, nel porticciolo dell’isola. Sono pronto a salire su questa barca che mi porterà a visitare il Sail Rock, definito come il miglior sito di immersione del Golfo della Thailandia. L’imbarcazione è molto spartana, sicuramente non pulita e nemmeno molto organizzata. Gli altri subacquei sono tutti stranieri, molto rumorosi e decisamente disordinati.
Di pessimo umore, raccolgo i miei pezzi. Assemblo l’attrezzatura e mi sistemo in un angolo a prua per godermi, si fa per dire, il viaggio. Mi condurrà verso il Sail Rock, la più bella immersione della Thailandia. Così almeno me l’hanno venduta.
Il Sail Rock si trova esattamente a metà strada tra Kho Tao e Kho Phangan e per raggiungerlo è necessaria un’oretta di navigazione.
La prima immersione
Il briefing è rigorosamente in tedesco, nessuno si preoccupa di tradurmelo. Fortunatamente il nostro Divemaster ha con sé una mappa del sito. Allungo il mio collo a mo’ di giraffa tra il vociare chiassoso dei miei “compagni”. Capisco che il percorso subacqueo è molto semplice perché prevede il periplo dello scoglio.
Arrivati a destinazione mi trovo di fronte un grande masso solitario, che mi ricorda un iceberg in versione tropicale. La barca del diving center ormeggia a pochi metri e, dopo un quarto d’ora abbondante, posso finalmente saltare in acqua, pronto per la mia immersione a Sail Rock.
La discesa è poco impegnativa. Sono ridossato, in una zona totalmente priva di corrente. Il fondale digrada con ampi terrazzamenti che inframezzano ogni 10 metri. Danno origine a grossi pinnacoli che si ergono verso la superficie. La visibilità è ottima e l’acqua ha un aspetto turchese grazie anche al fondale di sabbia bianchissima.
Cerco subito il fondo, scivolando su una parete scoscesa che sprofonda sino a 30 metri di profondità, e mi rendo subito conto della moltitudine di pesci che nuotano intorno a me. Decido allora di fluttuare lentamente, in assetto, muovendo semplicemente la testa, a destra e a sinistra, ammirando il trionfo della natura che si sta esibendo attorno a me: muraglie di pesci bandiera, eserciti di fucilieri e tantissimi pesci angelo. In prossimità della parete, pesci scatola e porcupine fish danzano allegramente mentre una moltitudine di cernie, con delle meravigliose livree colorate, attraversano velocemente la scena per andarsi a nascondere in anfratti segreti.
I pinnacoli sono adorni di coralligeno e dagli anemoni spuntano una quantità incredibile di pesci pagliaccio. I ventagli delle gorgonie sono ricoperti di minuscoli e coloratissimi gamberetti e, qua e là, il mio occhio è rapito da qualche strano nudibranco. Non mancano ovviamente all’appello lionfish e murene.
Risalgo dopo un’oretta, ho obbligato una guida subacquea a stazionare in acqua per un periodo superiore alla media mentre tutti i miei compagni di immersione sono in barca da molto tempo.
Il mio umore è decisamente migliorato, al punto di farmi convincere a fare una seconda immersione a Sail Rock per visitare il versante opposto, quello rivolto verso Kho Phangan.
La seconda immersione
Da questo lato il fondale digrada più velocemente verso la sabbia, ci sono meno insenature e la corrente è decisamente più accentuata. Sono le condizioni migliori per immergermi e vedere del pesce. Che oggettivamente non mancherà!!
Banchi di barracuda argentati, striati e a coda gialla creano vortici intorno a me mentre, leggermente scostati dalla parete, muri di ricciole creano agguati mortali alle nuvole di pesciolini che colorano l’ambiente.
Supero una roccia e davanti a me vedo una tartaruga librarsi in volo. Non sarà l’unica.
Sul fondo, riparato da una roccia che forma un piccolo terrazzamento, un giovane squalo di barriera sta riposando pigramente.
Una sera fredda e piovosa di aprile 2021
Sono passati molti anni da quell’immersione e ho attinto da alcuni appunti che avevo scritto ai tempi. I ricordi sono purtroppo sbiaditi dal tempo. In ogni caso, anche se mi immergessi nuovamente oggi a Sail Rock, non sarei sufficiente bravo a descrivere le sensazioni che ho provato ad immergermi nei vortici di migliaia di pesci colorati che sfilarono in parata davanti ai miei occhi. Non sarei abbastanza bravo a definire che cosa voglia dire vedere la moltitudine di forme e colori che si incrociano freneticamente sott’acqua a Sail Rock.
E dire che la mia giornata era iniziata male…
👌