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A circa mezzo miglio da Capo Enfola, all’interno del golfo del Viticcio, si erge una secca, con il cappello a 38 metri, sprofonda sulla sabbia bianca a 55 metri.
Sono all’Isola d’Elba in un assolato pomeriggio di maggio di un weekend con temperature simili a quelle estive. E così, dopo una tranquilla mattinata in spiaggia a sonnecchiare cercando di portare a casa i primi veri segnali di una invidiosa abbronzatura da esibire in città, mi dirigo verso il diving center Elba Diving Center del mio amico Fabio Agostinelli.
La barca, partita dal porticciolo di Marciana Marina, procede lentamente tra le placide acque dal colore blu intenso.
La corrente in superficie è pressoché assente e le condizioni sono perfette per godere appieno questa immersione che mi hanno definito spettacolare.
La discesa nel blu è emozionante, mi lascio planare avvolto dall’acqua cristallina e dalle bolle emesse dai subacquei che mi hanno preceduto, sospeso nel blu.
Incontro la sommità della secca a 38 metri di profondità, dove il blocco granitico forma uno spuntone simile alle creste sulle cime dei monti.
Inizio a perlustrarla in senso orario, dirigendomi verso le pareti rivolte verso il mare aperto. Enormi ventagli di gorgonie rosse ricoprono la roccia in ogni suo spazio e si alternano a sgargianti grappoli di spugne gialle.
Briozoi e claveline adornano la parte superiore delle ramificazioni delle gorgonie. Scendendo in profondità un paio di uova di gattuccio si sviluppano al loro interno, sotto l’ala protettiva dello stesso gorgonaceo.
Man mano che mi avvicino alla zona rivolta a nord decido di perlustrare anche la parte più fonda, sino ad incontrare la sabbia bianca, ad una profondità superiore a 50 metri.
Qui, le spaccature sono tane perfette per gronghi, murene, scorfani, astici ed alcune aragoste di dimensione extra large.
Due gattucci, rintanati in due diverse piccole caverne, rendono ancor più affascinante questo ambiente.
Gli irresistibili colori sono intensificati dall’acqua cristallina che crea un ambiente così bello da rendere difficoltosa la voglia di risalire in superficie. Mi concedo un secondo giro, facendo una spirale e risalendo man mano verso la sommità del blocco granitico.
La luce stroboscopica, appesa alla cima di risalita a pochi metri dalla secca, mi richiama per il lungo tragitto che mi porterà alla superficie.
Sono rimasto sott’acqua, a godere di questo meraviglio ambiente, quasi 40 minuti. Ora pagherò dazio con una lunga decompressione, agevolata da due bombole decompressive.
È davvero un’immersione imperdibile e mi unisco agli operatori del settore che la definiscono una delle immersioni top che il mare dell’Isola d’Elba ci può offrire.
👌