Immersione alla secca del Faro di Gallipoli

Un’immersione affascinante nel regno delle gorgonie. Una secca a nord dell’Isola di Sant’Andrea dove il Faro di Gallipoli illumina la via ai naviganti del Mar Ionio.

Gallipoli, “la perla dello Ionio” oppure “la città bella”, giace adagiata come un miraggio sulla costa ionica del Salento.
Il suo orizzonte è inconfondibile, con il borgo antico arroccato su un’isola, collegata alla terraferma e alla città nuova con un ponte. Le mura, le torri ed i bastioni, che un tempo la proteggevano dagli invasori, oggi la proteggono dalle mareggiate e le donano un fascino unico, d’altri tempi.
Il centro storico è fatto di stradine lastricate; tra le costruzioni spesso si apre una piccola finestra di Ionio che mi obbliga a rallentare il cammino.


Mi perdo passeggiando per le viuzze e cerco il mare per ritrovare il mio orientamento ma mi rendo presto conto che è uno sforzo inutile. Le strade sono spesso concentriche. A volte mi trovo al cospetto di un mare infuriato che sbatte con violenza sui muraglioni e poco dopo lo trovo placido che si adagia dolcemente sulla poca sabbia che costeggia l’isola. È l’effetto del vento dominante, che percuote, con raffiche sferzanti, un lato del vecchio borgo mentre lascia riposare l’altro.
Intorno a me chiese imponenti e palazzi sfarzosi esaltano il barocco leccese, le cui decorazioni, stravaganti e forse un po’ esagerate, costituiscono il carattere fondamentale e dominante.
Sotto di me il mare circonda l’imponente castello angioino con il suo recinto poligonale e le torri cilindriche.

Mi fermo nella zona dell’originario fossato per divertirmi a vedere i gallipolini che si contendono il pescato del giorno presso il mercato locale del pesce. Polpi, saraghi argentei, cassette di triglie. Purtroppo la pesca intensiva, del tutto priva di regole e buon senso, ha impoverito questo tratto di mare. Ultimamente le cose sono cambiate e sott’acqua si iniziano a vedere i primi timidi segnali.
Ma oggi Gallipoli è soprattutto turismo di massa che si riversa sulle sue spiagge dorate.
Quella dei gallipolini è la spiaggia della Purità, incastonata tra i bastioni della città vecchia.
La conformazione del borgo forma due anse sui litorali. A nord la costa è bassa e rocciosa e si estende sino alle spiagge di Rivabella e Lido Conchiglie. A sud ci sono quelle più rinomante, dove il mare è color smeraldo e dove tra un alternarsi di rocce e sabbia finissima troviamo le discoteche ed i locali più famosi.

Oltre il borgo antico, verso mare, verso nord, si trova l’Isola di Sant’Andrea, sormontata dal faro di Gallipoli.
Poco oltre, sempre proseguendo verso nord, quasi di fronte al litorale di Santa Caterina un tratto del fondale digrada velocemente da 47 a 62 metri di profondità.
Credo che la secca sottostante fosse già conosciuta dai pescatori di un tempo.

Sono in gommone, in una fresca mattinata di inizio settembre, in compagnia di chi ha voluto scoprire per primo questo pezzo di territorio subacqueo. È Andrea Costantini, titolare del Diving Service Costa del Sud, ovvero colui che ha rivelato i tratti di mare più belli del Salento ionico.

L’ormeggio è preciso, mirato e chirurgico, segno che i ragazzi dello staff conoscono perfettamente il loro mare.

La discesa è lunga e lenta. Man mano sotto di me prende forma un ambiente unico ed incontaminato, dove domina un solo ed intenso colore, il giallo.
Perché questo è il regno del giallo, è il regno di Savalia Savaglia, il falso corallo nero.

Il fondale si presenta come una serie di lunghi gradoni di roccia, incurvati ed alti un paio di metri. Sono distanti tra di loro poche decine di metri e si appoggiano dolcemente su un fondale di finissima sabbia bianca.

Sopra le rocce si ergono maestosi rami di falso corallo nero, con arbusti tozzi e poderosi, da cui dipartono robuste ramificazioni ricoperte da grandi polipi carnosi. Alcuni sono giallo intenso, quasi sgargianti, mentre in altri l’intensità si riduce notevolmente facendoli sembrare albini. Il gioco cromatico è impressionante soprattutto se li ammiro dal basso verso l’alto grazie anche alla luce che filtra notevole attraverso questa colonna d’acqua, profonda più di cinquanta metri.
Qui la corrente è leggera ma continua e permette ai gorgonacei di filtrare il giusto nutrimento per poter crescere vistosamente.

Mi sposto poco più in là dove incontro un altro gradone, meno lungo, con a fianco un masso oblungo. Il giardino continua maestoso ma con un genere diverso: la paramuricea clavata camaleons, ovvero la gorgonia bicolore, rossa alla base e meravigliosamente gialla sul resto del suo maestoso ventaglio.

Tra gli anfratti nella roccia incontro un paio di aragoste, una stella pentagono ed alcuni ricci matita. Sono seminascosti dai rami delle gorgonie, timidamente rispettosi di queste opere monumentali, assolute protagoniste della scena.

Una moltitudine di coloratissimi anthias cercano di offuscarmi la scena. Sono obbligato a puntare il fascio di luce delle mie torce video su di loro per obbligarli ad allontanarsi per avere la visuale libera per le mie riprese.

In realtà loro stanno semplicemente sguazzando felici, contrastando la corrente, esattamente come ho fatto io in questa mezz’oretta di idillio subacqueo.

Consigli utili

La particolare ubicazione del sito, in mare aperto e potenzialmente esposto a forti correnti, fa si che questa immersione sia adatta esclusivamente a subacquei esperti, abituati alle profondità, alle risalite in libera, con lunghe soste decompressive.

Consiglio sempre un adeguato training prima di affrontare tuffi impegnativi e di affrontarli con una corretta attrezzatura tecnica.

Per ridurre al minimo la narcosi d’azoto e per potermi godere appieno la bellezza di questo fondale ho optato per un bi bombola da 12 litri + 12 litri, caricato con una miscela Trimix 21/35.

Per la decompressione ho scelto la miscela EAN 50.

Nessun dubbio sul diving di appoggio.
Il Diving Service Costa del Sud di Santa Caterina è perfetto per attrezzatura, logistica, ubicazione, distanza dal sito e mezzi nautici.
Lo staff di appoggio è di assoluto livello sia per disponibilità che per competenza.
Andrea Costantini possiede la giusta esperienza per poterci accompagnare sott’acqua, a queste profondità, in totale sicurezza.

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