Mare Mio by Gin Mare

Mare Mio by Gin Mare. Un progetto sulla rotta della sostenibilità, con l’obiettivo di ripulire le acque cristalline di Portofino-Camogli, Porto Ercole, Capri e Pantelleria dai rifiuti e dalla plastica . Un’estate dedicata alla pulizia del mare che si è conclusa con un bottino di quasi 1 tonnellata di rifiuti raccolti. Una storia raccontata attraverso le esperienze dei protagonisti.

Massimiliano Falleri, responsabile MAREVIVO divisione sub

Un tranquillo venerdì sera di inizio autunno, con il sole che tramonta e io che inizio a godermi finalmente l’idea di un rilassante weekend. L’isola d’Elba, poi la Sicilia e di nuovo l’isola d’Elba. Avanti e indietro, aerei, automobile e traghetti. Non ricordo l’ultima volta che ho passato il sabato e la domenica a casa. 

Squilla il cellulare, sul display c’è scritto il suo nome, Max Falleri.

Mare Mio by Gin Mare

“Senti Ste, scusa lo scarso preavviso, ma mercoledì ci sarebbe da partecipare ad un evento a Portofino” esordisce con quel tono misto di chi ti pensando di farti un regalo e, nel frattempo, ti sta piazzando qualcosa da fare.

“Ehhh… di cosa si tratta?” rispondo io, spaventato dall’idea che anche questo fine settimana sia da passare con il trolley in mano.

“Ti ricordi quando ti ho parlato di quel progetto organizzato da Gin Mare (si chiama Mare Mio by Gin Mare) sulla raccolta della plastica in quattro posti diversi nel Mediterraneo? Ecco, mercoledì, a Portofino, ci sarà la giornata conclusiva con la presentazione alla stampa dei risultati.”

“Beh, bella iniziativa. E poi a me il Gin Mare piace pure e magari me ne offrono un paio. Dai ci vado io, grazie. Mandami l’invito, per favore.” 

Schiaccio il tasto rosso, poggio il telefono sul bracciolo del divano e penso che, in fondo, mi è andata bene. Portofino, due passi da casa, mercoledì mattina. Niente male.

L’ho sempre detto che il sabato mattina non bisogna leggere le e-mail. C’è il diritto alla disconnessione, approfittiamone. E invece no, predico bene e razzolo malissimo. Prendo il telefono in mano e il mio ditino punta dritto verso che maledetta icona magnetica con la busta. E si apre l’e-mail di Max. Leggo, impietrito e immediatamente compongo il suo numero.

“Max, ma non mi avevi detto che dovevo pure parlare!” esordisco con un pizzico di livore.

“E che pensavi? Di andare a farti una passeggiata?” mi risponde lui, in mezzo romanesco.

E aggiunge, come per farmi contento: “Comunque, Ste, non ti preoccupare, ti mando tutte le informazioni così tu ti fai un’idea. Poi, per il resto ci metti del tuo, che tanto sei bravo a parlare.”

Più o meno, il mio coinvolgimento con Mare Mio by Gin Mare è nato così. Coinvolto con l’inganno, ho accettato perché mi piace il gin tonic e perché il Gin Mare è uno dei miei preferiti.

Mare Mio by Gin Mare

Poi ho cercato di capire qualcosa del progetto, ma questa storia ve la voglio raccontare per bene.

Silvia Sassone, Spoon Group

Mercoledì 4 ottobre, le 9 di mattina circa. Sto percorrendo la strada che da Rapallo mi conduce a Portofino. Devo chiamare Silvia, il riferimento che mi ha dato Max per la giornata di oggi. Mi ha detto che è una ragazza che lavora in una importante agenzia di comunicazione che segue l’evento. E mi ha anche detto che la dovrei intercettare al porto di Santa Margherita Ligure.

Compongo il suo numero, mi risponde una voce che, impercettibilmente, tradisce un accento vagamente conosciuto. Silvia è già in Piazzetta a Portofino e sta soprintendendo la preparazione degli apparecchi audio e video per la presentazione. Mi dice: “Ti aspetto che dobbiamo coordinarci per la scaletta.”

Ma allora è una cosa seria, penso tra me e me. E, mentre cerco di preparare mentalmente un qualcosa che vagamente possa esser degno di un discorso di quel livello, arrivo a Portofino.

Nel dehor del famosissimo ristorante DaV Mare, nella cornice unica dell’hotel Splendido Mare, Silvia mi introduce nel progetto. E mentre mi racconta, passo passo, la genesi di questa curiosa iniziativa iniziamo a camminare lentamente lungo la calata dove attraccheranno i due taxi boat con a bordo gli ospiti della giornata.

Silvia è una donna sorridente, gentile e dai modi molto pacati. Il suo modo di fare e il suo accento tradiscono una milanesità non originale, non “imbruttita”. Arriva da Casale Monferrato (un torinese riconoscerà sempre i suoi simili, ovunque si trovi, ovunque li incontri) ma è a Milano da tantissimi anni. Si occupa di comunicazione ed eventi e l’agenzia che sta organizzando Mare Mio by Gin Mare è la sua. Gin Mare è un suo cliente. Lo era prima, quando la proprietà era spagnola e lo è anche ora che il gin, famoso in tutto il mondo per il suo gusto mediterraneo, è passato di mano al gruppo americano Brown-Forman Corporation.

Mare Mio by Gin Mare

E con il suo cliente ha iniziato un progetto sulla rotta della sostenibilità, che è partito da Capri, nel 2021, e che si è ampliato sino a questa terza edizione. Un viaggio iniziato a giugno in quattro località iconiche del nostro mare: Camogli-Portofino (scritte attaccate come la stazione ferroviaria), Porto Ercole, Capri e Pantelleria. Con l’obiettivo di ripulire le loro acque cristalline dai rifiuti e dalla plastica, per preservarne la bellezza. Un’estate dedicata alla pulizia del mare che si è conclusa con un bottino di quasi 1 tonnellata di rifiuti raccolti.

I ragazzi di Capitan Mugugno

Una lunga lingua di roccia, simile ad una sporgenza, si protrae verso il mare aperto per una cinquantina di metri. Siamo sul vertice sudoccidentale del Promontorio di Portofino, che si allunga sul mare come un trapezio. È Punta Chiappa, il sigillo del Golfo Paradiso, il punto di delimitazione della riserva marina.

Punta Chiappa deve il suo nome alla parola Chiappa, o “ciappa” che sia, che in dialetto genovese vuol dire pietra sottile, lastra. Come quelle di ardesia che si ricavano e si lavorano nelle valli dell’entroterra chiavarese.

Ma Punta Chiappa per me è un posto dal doppio volto. Quando arrivo in barca sembra un lembo isolato, una striscia piatta che va a morire nel mare. Un punto estremo, una terra di confine, sola e lontana. Se scorgo qualche bagnante che cammina su questo lastrone penso immediatamente che si tratti di un naufrago o di un viandante sceso verso mare che ha perso la via. Invece, quando torno da Genova, in treno o sull’Aurelia, la “ciappa” non si vede e la punta è imponente, con la sua roccia che scende secca ed inesorabile verso l’abisso marino. È un vero e proprio capo, un punto di separazione, uno spartiacque, un taglio forte e netto di confine. 

Mare Mio by Gin Mare

Poi c’è Camogli che, oltre ad essere un panino dell’Autogrill, è un antico borgo di pescatori e naviganti che sembra nato per essere ammirato dal mare. Ha un caratteristico insediamento con le case altissime ed addossate l’una all’altra ed uno sperone roccioso sul quale sorgono la Basilica ed il torrione del castello medievale. Il camogliese è stato così radicalmente marinaro da pensare il proprio paese proprio in funzione di ciò. Le case sono colorate per essere facilmente visibili all’arrivo dal mare e le finestre, rivolte verso di esso, erano a favore delle donne che attendevano i loro mariti dalle lunghe navigazioni.

Camogli, appunto, la “casa delle mogli”.

Mare Mio by Gin Mare

Tra Camogli e Punta Chiappa c’è anche la tonnara di San Nicolò di Capodimonte, l’unica sopravvissuta nell’Alto Tirreno e nel Mar Ligure. Proprio qui c’è “Porto Piccheuggio”, Porto Pidocchio in italiano, un incantevole scalo con qualche barchino di pescatori, un paio di ristorantini e un bar dove l’aperitivo al tramonto è una tappa fissa per chi viene qui in vacanza ma anche per chi qui ci vive tutto l’anno. 

Si chiama Capitan Mugugno e i suoi ragazzi per tutta l’estate sono usciti, due volte la settimana, con il loro gozzetto, per raccogliere tutto ciò che galleggiava sulla superficie del mare. Un impegno che Alessia e i suoi colleghi hanno portato a termine con passione, determinazione e costanza. Recuperando, nei giorni di riposo, il tempo perso durante le giornate di maltempo.

Mare Mio by Gin Mare

MAREVIVO

MAREVIVO, la fondazione che da 40 anni si batte per la difesa del mare, è stata al fianco di Gin Mare con il compito di supervisionare, catalogare e analizzare i rifiuti raccolti. Un gruppo di volontari, direttamente dai quattro hotspot, si sono interfacciati con la sede operativa della fondazione.

Qui, a Porto Pidocchio, arrivava settimanalmente Benedetta Magnani, per il mondo subacqueo la Benny, una ragazzina dallo sguardo sognante, riccia e sempre sorridente. Una subacquea professionista, che studia la biologia marina all’università di Genova e che alterna i libri al lavoro presso un diving center locale. E che quest’estate, la sera, controllava tutte le schede che i ragazzi di Capitan Mugugno le inviavano. Poi le spediva all’ufficio preposto, nella sede romana di MAREVIVO.

E le stesse scene capitavano a Porto Ercole, a Capri e a Pantelleria.

Mare Mio by Gin Mare

Ristorante DaV, Hotel Splendido Mare, Portofino

Nel cuore della riviera ligure, Portofino è una piccola gemma, il luogo perfetto per rivivere lo spirito della “dolce vita”. La sua piazzetta, con il suo fine “risseu”, è il posto dove ammirare la passerella dei personaggi famosi, giunti da tutto il mondo, a bordo dei loro magnifici yacht. Tutt’intorno, gli scorci tinta pastello delle case che si affacciano sull’acqua.

Lo Splendido Mare è l’incarnazione del sogno, l’irresistibile glamour di soggiornare in una atmosfera unica e, allo stesso tempo, magica. DaV è la perfetta rappresentazione gastronomica del posto. Dove la genuina cucina tradizionale incontra lo stile e il fascino esclusivo di Portofino.

Sono seduto a tavola, insieme a Silvia, il mio amico Giangi, la responsabile del marketing e della comunicazione di Brown-Forman, la direttrice dello Splendido Mare di Portofino e alcuni dei tanti giornalisti e influencer che sono presenti oggi.

Mare Mio by Gin Mare

Volevo bere un buon gin tonic, ovviamente con il Gin Mare, e penso di aver perso il conto. Ho gustato piatti deliziosi in un contesto davvero unico ed esclusivo. Penso pure che il mio speech sia andato bene. Credo di esser riuscito a trasmettere la mia smisurata passione per il mare e gran parte di quell’energia che mi sento addosso e che scateno ogni giorno per portare avanti il mio personale sogno. E sono certo di aver condiviso i valori di Marevivo.

Mare Mio by Gin Mare
Mare Mio by Gin Mare
Mare Mio by Gin Mare

Una tonnellata di rifiuti è un numero che ci obbliga a riflettere su quanta strada ci sia ancora da percorrere. Su quante persone ci siano ancora da raggiungere, da sensibilizzare e quante brutte abitudini ci siano ancora da correggere. Su quanto siano importanti le iniziative come MareMio by Gin Mare.

Perché “MareMio è anche tuo” (è uno slogan troppo bello per essere mio. Lo ha coniato Silvia.)