L’educazione continua è un semplicissimo strumento formativo che consente ad un insegnante di far apprendere continuamente nuove conoscenze al suo allievo, sempre e regolarmente. Le agenzie didattiche hanno adottato questo metodo per consentire ai propri istruttori nuovi strumenti per migliorare il proprio business. E non è una cosa atroce…
Che cosa c’è dopo?
Questa è la domanda che, probabilmente, si pone un subacqueo (o una subacquea, va bene lo stesso) neopatentato o neopatentata. Ovvero che ha appena finito il corso Open Water Diver.
Quell’allievo, o allieva, al quale è stato promesso una certificazione che ti permette di immergerti ovunque nel mondo, entro il limite dei 18 metri di profondità. Beninteso, con un compagno!!
Quello, o quella, che, probabilmente, non ha ancora comprato l’attrezzatura. Perché, di solito, l’attrezzatura per fare il corso gliel’ha prestata il diving center o la scuola sub.
Quel nuovo subacqueo che non ha ancora capito se andare sott’acqua sarà una figata o semplicemente una delle tante cose che uno vuole provare nella vita.
Quello, o quella, che non ha nemmeno ancora capito se può permettersi un hobby del genere o se è fuori dalla sua portata.
Colui che, quasi certamente, si troverà di fronte alla proposta, da parte del suo istruttore, di un nuovo corso e, conseguentemente, di nuovi soldi da spendere.
Ma quanto deve spendere uno per diventare un bravo subacqueo?
Ma l’educazione continua significa davvero proporre un corso dietro l’altro?
L‘educazione continua
L’educazione continua è un semplicissimo strumento formativo che consente ad un insegnante di continuare sempre e regolarmente di far apprendere nuove conoscenze al suo allievo.
Questo metodo è stato adottato dalle più importanti agenzie didattiche subacquee moltissimi anni fa, diventando un potente strumento commerciale in mano ai formatori e agli istruttori subacquei. Uno strumento che permette agli istruttori che lo mettono in pratica di fidelizzare i propri allievi e di aumentare, di conseguenza, le opportunità di business. Anche attraverso la creazione di nuove esperienze subacquee che hanno aumentato, a dismisura, il numero delle specialità.
Le agenzie didattiche che introdussero questo metodo furono definite, con una punta di spregio, commerciali.
Ora, provo a fare un po’ di chiarezza
Innanzitutto, non esiste agenzia didattica che abbia la forma giuridica di onlus. Tutte, proprio tutte, hanno come obiettivo la generazione di un utile. Nessuna esclusa. Esistono semplicemente delle agenzie didattiche che hanno più possibilità di investire risorse in ricerca e sviluppo del marketing e che riescono ad anticipare i tempi con proposte e metodologie che supportano alla creazione di maggior utile. Il fatto che lentamente anche le altre seguano queste strategie ne sono la prova.
Esiste un’agenzia didattica che, negli ultimi 10 anni, non abbia introdotto nuovi percorsi didattici o specialità che siano?
In secondo luogo, esiste un istruttore che non mette in pratica l’educazione continua. Ovvero che non cerca di stringere un rapporto fiduciario con il suo allievo allo scopo di poter continuare a lavorare e generare un reddito grazie a lui? Credo sia alla base di qualsiasi attività professionale. Lavorare bene, seriamente, onestamente per servire al meglio il cliente e poter portare a casa la pagnotta. Semplice, non fa una grinza. Qualcuno lavora per la gloria? Anche la piccola scuola di provincia deve raggranellare qualche soldo per pagare la piscina e le spese varie.
E, infine, le parole commerciale e marketing non sono spregiative. Anzi, sono discipline molto interessanti! Qualunque istruttore subacqueo vende. C’è chi lo fa in un modo ce chi in un altro. Ma tutti vendiamo. E ci vendiamo. Come professionisti, beninteso…
Il più grande impegno di un istruttore subacqueo
Ora torniamo alla domanda: “ma l’educazione continua significa davvero proporre un corso dietro l’altro?”
Probabilmente no! L’educazione continua è un semplicissimo strumento formativo che consente ad un insegnante di continuare sempre e regolarmente di far apprendere nuove conoscenze al suo allievo.
Io penso che il più grande impegno di un istruttore subacqueo sia quello di far innamorare il suo allievo delle meraviglie del mondo sottomarino e di farlo sognare. E allora, che armi ha per farlo innamorare e farlo sognare? Probabilmente permettendogli di scoprire, sin da subito, che cosa c’è là sotto.
In che modo? Portandolo sott’acqua, organizzando per lui delle uscite al mare, facendolo star bene nell’ambiente. Cercando di capire con lui quali sono i suoi interessi, quali sono le cose che lo appassionano di più.
A quel punto sarà lui a chiedere di andar oltre, di insegnargli nuove cose, di accompagnarlo nel negozio per acquistare la sua attrezzatura. Senza forzature.
Perché questa è l’educazione continua. A dir la verità è la semplice base di qualsiasi attività che preveda un rapporto con la clientela…