In marcia verso Marettimo
Horizon Expedition Eagle Ray – il diario- (2): in marcia verso Marettimo. I momenti febbrili della preparazione. L’immersione check, il viaggio con la carovana di auto al seguito. L’arrivo a Marettimo. Odori e sapori antichi. E poi, i colori: bianco delle case, azzurro del cielo e blu del mare.
Giovedì 25/08/2022 – Isola delle Femmine – Diving Center Saracen – ore 9:00
È la giornata della logistica. Fa caldo, il cielo è terso ma un leggero venticello proveniente da levante rende più facili le operazioni di preparazione.
Il pallet, arrivato da Rapallo, contiene, oltre alla mia attrezzatura, due Horizon, le magliette per i partecipanti, bandiere e adesivi magnetici con i quali brandizzare le nostre automobili d’appoggio.
Permettetemi qualche riflessione su Horizon. È una macchina costruita davvero per la massima semplicità e sicurezza per il subacqueo. Grazie a questo SCR il subacqueo ha la possibilità di passare molto più tempo sott’acqua, al punto che la media dei tempi di immersione si allunga da tre a otto volte. Il sistema è molto leggero e la semplice logistica dell’unità permette l’utilizzo di una normale bombola nitrox. Il suo peso è di soli 12 chilogrammi e se comprendiamo il peso degli erogatori e dei filtri arriviamo a non più di 17 chilogrammi.
Horizon è davvero facile da utilizzare e da comprendere. L’addestramento si basa sui concetti fondamentali dell’immersione in circuito aperto e il computer integrato consente di mantenere in modo intuitivo la giusta miscela nitrox richiesta dal subacqueo. Durante l’immersione il computer permette di cambiare il mix respirato, per aumentare il tempo di immersione e minimizzare quindi la decompressione. Ovviamente, il computer segnala se la miscela respirata dovesse diventare pericolosa.
La minore produzione di bolle permetterà un avvicinamento alla vita marina incredibile. E questo il must per noi partecipanti alla spedizione sulle aquile di mare.
Il suo design, molto ergonomico, permette di trovare intuitivamente la giusta posizione in trim. La miscela calda e umida che si respira da Horizon rende l’immersione molto confortevole.
Tutti questi vantaggi li ho potuti apprezzare sin da subito, non appena me lo sono messo sulle spalle, quando ho iniziato il mio corso di addestramento con Andrea Di Vaira, il mio istruttore.
Ma Horizon è soprattutto un sistema molto sicuro. Un visore HUD, piazzato davanti agli occhi del subacqueo senza essere invasivo, mi informa sullo stato della miscela che sto respirando, con tre led di diverso colore (verde, arancione e rosso). Nel caso, davvero improbabile però possibile, di guasto elettronico posso utilizzare il BOV respirando la mia miscela in circuito aperto. Senza cambi di erogatore, mantenendo in bocca lo stesso boccaglio.
E poi, è davvero facile da assemblare. Non può essere montato male perché l sistema non te lo permette. Bisogna solo preparare correttamente i filtri (ma il vostro istruttore saprà spiegarvelo per bene), seguire le check list ed il computer subacqueo che man mano ti fornisce gli ok per procedere al passo successivo.
Insomma, tutto ciò è quello che mi ha spiegato il mio istruttore durante i miei quattro giorni full time di addestramento. E ora è il momento di andare in acqua a vedere le nostre aquilette e mettere in pratica e godere di questa macchina perfetta!
Ma ora pensiamo alla logistica. Verifichiamo che ci sia tutto il necessario.
È ora di andare a ritirare le macchine a noleggio in aeroporto, brandizzarla a dovere e caricare tutta l’attrezzatura.
E magari, oggi pomeriggio riusciamo anche a farci un tuffo di check. Qui, nelle favolose acque di Isola delle Femmine.
25/08/2022 Isola delle Femmine – Diving Center Saracen – Check Dive – ore 15:00
Un’immersione per riprendere contatto con Horizon.
Per prepararlo, per settarlo e ritrovare confidenza con le check list.
Poi la pesata, e via in acqua.
Un giretto di un’ora con una bombola da 7 litri di EAN40, con un setting point 30%. Scendiamo sul pianoro di Posidonia, a 15 metri, e ci dirigiamo verso il drop off che ci porta a 30 metri.
Ritrovo con piacere il gusto di avvicinarmi ai pesci. Mi incollo ad un grosso scorfano e stano un bel polpo che non si non si nasconde per nulla.
In 62 minuti di immersione ho consumato 50 bar di una bombola da 7 litri.
26/08/2022 – Marettimo – ore 13:30
Con tre auto al seguito, brandizzate a dovere, partiamo alle 08:00 della mattina, da Isola delle Femmine, destinazione porto di Trapani, dove ci imbarcheremo sul traghetto.
Dopo due ore e mezza di navigazione, e dopo uno scalo a Favignana e levanzo, eccoci a Marettimo.
Desirèe è in banchina, ad aspettarci, insieme a Maria che ci accompagnerà verso la nostra casa. È nel centro del villaggio, una casetta tipica dell’isola, sul mare, sopra lo scalo vecchio di Marettimo.
Dalla finestra si ammira una vista scenografica, meravigliosa.
Gli odori dell’isola, i sapori antichi tipici delle isole minori siciliane, i piccoli bar, le trattorie e la popolazione che parla nel loro dialetto. Per me è un tuffo nel passato.
E poi i colori: il bianco delle case, l’azzurro del cielo e il blu del mare…
Ora si va a pranzo, siamo affamati. Poi penseremo a scaricare le attrezzature e fare il primo briefing.
26/08/2022 – Marettimo – Briefing – -ore 18:30
È l’ora del tramonto c’è un venticello fresco.
Siamo sul terrazzo di casa, con noi ci sono Desirèe, borsista dell’Università di Palermo e Chiara, collaboratrice di ricerca.
Il progetto al quale stanno lavorando è finanziato da Blue Marine Foundation ed è gestito dal laboratorio di Ecologia Marina e Conservazione dell’Università di Palermo e dalla stazione zoologica Anton Dohrn.
Loro sono a Marettimo dal 7 agosto e stanno effettuando gli studi con delle videocamere remote sul lato meridionale, a Cala Martina. Una secca con il cappello a 17 metri di profondità, con la Posidonia alla base, con dei pinnacoli rocciosi e con un drop off che scende sino a 30 metri.
Abitualmente, hanno notato che le aquile di mare scappano al cospetto di quei subacquei che fanno rumore e che le rincorrono.
L’obiettivo di questi giorni è studiare il comportamento di questi animali con dei subacquei modello. Per riuscire ad immaginare un protocollo comportamentale, un codice di condotta.
Ci troveremo di fronte due scenari possibili. Nel primo caso dovremo ricercare le aquile, nel secondo scenderemo esattamente dove, in quel momento, si trovano le aquile.
Il nostro compito, appena le incontriamo, sarà quello di rimanere fermi il più possibile. Se saranno in volo ci dovremo ancorare in prossimità delle rocce più vicine a noi e rimanere immobili ad osservarle. Se saranno sulla sabbia dovremo rimanere in ginocchio con molta circospezione.
Troveremo ci esemplari più grandi e più confidenti ed esemplari meno grandi e meno confidenti. Sarà assolutamente vietato utilizzare dei fari.
Per il rumore direi che non c’è problema. Al silenzio ci penseranno i nostri Horizon.
Pianifichiamo di iniziare la mattina successiva, con ritrovo alle 8 al porto. Dopo la nostra prima immersione lasceremo spazio ad altri subacquei ricreativi.
Noi faremo una pausa e rientreremo in acqua nel pomeriggio.
Sul sito troveremo una boa jumper gialla, a 7 metri di profondità. Desirèe si immergerà per prima per fare delle verifiche sul comportamento delle aquile prima della nostra discesa.
Dopo 20 minuti, noi ci immergeremo, incontreremo alcuni esemplari e lei inizirerà a valutare i loro cambiamenti comportamentali con la nostra presenza.
Sulla boa c’è anche un idrofono.
È il momento di andare in acqua. È il momento di conoscere le aquile. La terza parte del mio diario la troverete sempre qui, su UnderwaterTales.