L’ospite di questa puntata è una vera amante degli squali. Ci racconterà delle curiosità e alcuni trucchi per avvicinarli.
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Subacqueo disidratato
Il subacqueo disidratato. Sembra strano ma può esser vero. Sebbene ci troviamo immersi in un liquido, sott’acqua, se la quantità d’acqua nel nostro organismo non è sufficiente, ci disidratiamo. Le immersioni possono disidratare un subacqueo. Vediamo perché cosa fare.
Fotografia subacquea: campionati italiani 
Fotografia subacquea digitale. I campionati italiani 2022 di Taormina. Un’esperienza vissuta in prima persona, in mezzo a tanti bravissimi professionisti. Ve la racconto qui.
I campionati italiani di fotografia subacquea digitale, che si sono svolti a Taormina si sono appena conclusi. Ed eccomi qui, per raccontarvi questa mia prima esperienza, nelle vesti di modella e assistente (più assistente che modella… scoprirete tra poco perché…!). Con me c’era il mio amico e grande fotografo Santo Tirnetta del Sciacca Full Immersion, già Campione italiano Fipsas di video subacqueo.
Siamo arrivati sesti nella classifica generale (Reflex) e siamo molto soddisfatti di questo risultato. In particolare perché eravamo all’esordio e perché la concorrenza era agguerritissima.
Al fine di affrontare nel migliore dei modi questa nuova avventura ho optato per il metodo empirico. Associando, come enunciato da Galileo Galilei, le sensate esperienze alle dimostrazioni necessarie.
Pertanto, con una metodologia tutta mia ossia induttiva e pratica, ho provato a lascarmi alle spalle l’assetto neutro. Quel trim rigorosamente orizzontale con le gambe piegate da subacquea tecnica e per tramutarmi in una sagoma a 45 gradi con gambe dritte ed unite!
Addio idrodinamicità ma soprattutto saturazione e desaturazione omogenee dei tessuti!
Il tentativo non è stato molto concludente ma il talento di Santo Tirnetta ha ampiamento compensato le mie lacune da modella!
Ma l’esperienza di questo campionato mi è stata comunque molto utile. Sono stati tre giorni intensi sotto tanti aspetti. Una prova fisica notevole specialmente legata alle condizioni meteo avverse, tante scoperte tecniche, l’individuazione delle regole e delle usanze di un nuovo ambito a me finora sconosciuto e tanti incontri…di quelli belli!
Perché partecipare ad un campionato di fotografia subacquea?
Mi sono subito chiesta perché partecipare ad un campionato nazionale, oltre che per i premi offerti dagli sponsor e per la visibilità mediatica di cui usufruiscono i concorrenti.
Di certo occorre lo spirito di competizione, più o meno acuto secondo le individualità personali. Ma quello che mi ha colpita è stata la voglia di mettersi in gioco uscendo dalla propria zona di comfort. Infatti, i concorrenti consegnano i loro scatti, frutto di anni di lavoro ed esperimenti vari, nelle mani dei loro pari, ovvero i membri della giuria, al fine della valutazione.
Una bella prova di umiltà!
Le categorie della gara
Durante la gara, i concorrenti sono liberi di rappresentare l’ambiente subacqueo e, quattro sono le categorie in cui devono operare.
La categoria “PESCE” ha come soggetto principale, appunto, uno o più pesci ripresi. La categoria “MACRO” intende la rappresentazione ravvicinata di un organismo sommerso. Con il “GRANDANGOLO” si mira alla ripresa allargata di un bel colpo d’occhio del fondale con o senza la presenza dell’elemento umano. Ed infine la categoria “PORTFOLIO“.
Quest’ultima, chiamata anche storytelling è sicuramente quella che richiede una maggiore preparazione da parte dei concorrenti. Consiste nella produzione di una serie da tre a cinque immagini che abbiano una finalità documentativa, narrativa ed improntata su caratteristiche tematiche e artistiche significative. Un racconto visivo a tutti gli effetti!
Tutto questo avviene nell’arco di due giornate, durante le quali si svolgono due immersioni da due ore ciascuna: un impegno psicofisico da parte dei concorrenti e dei loro assistenti/modelli sicuramente notevole!
La gara
Purtroppo, in seguito all’arrivo del “malu tempu” (cattivo tempo in dialetto siciliano) gli organizzatori del G.R.O. SUB CATANIA sono stati costretti a cambiare il campo gara prestabilito. Al fine di consentire ai fotografi di immergersi in sicurezza ma non senza sconvolgere tutti i loro piani!
Ebbene, come si dice: “chi ama non conta”, ed affrontando onde da un metro e mezzo con un gommone giallo, insieme ad altri concorrenti un po’ intimoriti (per la loro attrezzatura!) siamo partiti per la prima immersione.
Per fortuna, il comandante, Angelo, ci ha portati sani e salvi nei pressi della grotta dell’Amore , ad Isola Bella, di cui abbiamo scoperto l’origine del nome grazie a Gianpaolo, la nostra simpatica guida. Un’insenatura particolare con una parete rocciosa che scende verso l’interno e ricrea un ambiente intimo. La leggenda racconta che lì si incontravano giovani coppie innamorate per trascorrere momenti romantici….
La mia personale gara
Determinata a svolgere al meglio il mio ruolo, mi sono quindi tuffata nell’ignoto, armata di tre tipi di torce e di una lavagnetta (grazie Tony del Diving Center Saracen) per potere comunicare sott’acqua con Santo.
Insieme abbiamo concordato di iniziare con la Macro e siamo partiti alla ricerca di organismi minuscoli, impresa ardua stante la forte corrente che ci ha fatto sbalzare a destra ed a sinistra!
Questa tecnica fotografica, molto divertente e gratificante, è simile ad una caccia al tesoro e consente di portare in superficie un universo che di solito, sfugge agli occhi dei non addestrati.
Una foto macro con sfondo nero, fa senza dubbio risaltare il soggetto in primo piano. Ma a volte è difficile evitare che la luce del flash colpisca anche gli elementi intorno al soggetto. Per esaltare quindi i nudibranchi, il paguro o ancora il Parazoanthus axinellae (la margherita di mare) ho dovuto “afferrare” per la prima volta la famosa torcia snoot, compagna di viaggio di tanti fotografi!
Et voilà! Con lo snoot ottico si riesce a creare un’illuminazione selettiva in modo da mettere in rilievo i soggetti fotografati con grande precisione.
Fabio Iardino e lo Snooty
Ho avuto l’opportunità di scambiare due parole con il simpatico (e loquace) ideatore dello Snooty, l’Optical Handmade Snoot. Fabio Iardino, noto fotografo subacqueo, è stato chiamato, diverse volte, ad integrare la squadra nazionale italiana di fotografia subacquea e quest’anno ha raggiunto il secondo posto sul podio nella categoria reflex.
Il suo Snooty è un prodotto Italiano e realizzato interamente a mano. Grazie a 400 fibre ottiche presenti nel convogliatore, riesce ad eliminare l’errore di parallasse. In modo che la luce pilota venga spostata nel centro dell’ottica dello snoot.
Un altra protagonista: Chiara Scrigner
Mai lontana da Fabio, complice nelle sue avventure fotografiche subacquee, con la quale si alternano nei ruoli da fotografo e modello c’è Chiara Scrigner. È una giovane donna, dallo sguardo azzurro e malizioso che si è aggiudicata il primo dei tre Campionati in programma. La categoria compatte digitali, bissando così il risultato ottenuto nel 2021!
Chiara è stata allieva e amica di Barbara Camassa, grande fotografa naturalista triestina. Ha dedicato, per tanti anni, il suo tempo a documentare e valorizzare la biodiversità marina con particolare riguardo alle bellezze sommerse del Golfo di Trieste.
Quando Barbara è venuta a mancare, in modo tragico nel 2017, Chiara ha indubbiamente ereditato del titolo di Nudy Hunter. Perché anche lei è appassionata di nudibranchi. Li studia e li fotografa in modo eccezionale.
L’intelligenza spiccata, la determinazione e il carattere più che deciso di questa giovane donna mi hanno davvero colpita. È portatrice di un vento di freschezza insieme ad uno sguardo nuovo, ma non meno professionale, in un ambito in cui i canoni estetici, ma non solo, sembrano essersi criogenizzati.
È una grande gioia incontrare donne appassionate nonché decise a perseguire un determinato scopo ma non circoscritto ad esso.
Nel mio prossimo post continuerò a raccontarvi di questo campionato di fotografia subacquea. E di alcuni partecipanti, per la rilevanza della loro opera. Mettersi in gioco, gareggiare, è sicuramente una prova di coraggio e sprona a migliorare. Tuttavia, quello che fa la differenza è l’approccio prima, durante e dopo!
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