Una crociera subacquea tra Corsica e Capraia. A bordo del Frala. Nei due giorni conclusivi ci immergeremo in Corsica, sulla Secca di Naso e poi ci dirigeremo verso Capraia. Un gioiellino incastonato nel Mar Tirreno.
Sabato mattina
Frala, il pomeriggio precedente, dopo essere riemersi dalla seconda immersione, si è rimessa in moto con rotta verso nord.
Il sole, stamattina, per noi sorge a Ile-Rousse, un antico villaggio di pescatori che incanta con i suoi isolotti che sprofondano nella baia con l’acqua turchese. Il suo nome è ispirato dal colore ocra dell’isoletta principale utilizzata come scalo.
All’orizzonte appaiono, lenti, i traghetti che provengono da Marsiglia.
Due immersioni alla Secca di Naso
Un vasto blocco monolitico si erge dagli abissi, da una profondità che non conosco. Ad un certo punto, siamo ad una quota batimetrica di circa -40, un enorme pianoro da origine ad una serie di larghissime piramidi sommerse con al centro passaggi e canyon, tra sabbia e posidonia.
Il primo tuffo a ricercare quell’esclusività che solo certi posti possono regalarci. Alla ricerca del passaggio del pesce di grossa taglia. Ma il mare regala momenti e, in genere, questi momenti sono caratterizzati dalla corrente. Oggi la corrente non c’è, tutto scorre lento e placido. E, allora, anche quel paio di dentici che passa di lì lo fa con un’andatura quasi vacanziera.
La seconda immersione a rimirare l’ambiente, sulle piramidi rivolte verso terra. Autentici muri che scendono scoscesi verso il fondo. Prima ricoperti dal tappeto giallo delle margherite di mare, poi da numerosissimi ventagli di gorgonie gialle ed infine, sul fondo, dove non tutti sono abilitati ad arrivarci, le preziose gorgonie rosse.
Una notte a Capraia
Del ritorno dalla Corsica mi porto nel cuore due emozioni. La prima, la tristezza di lasciare un posto speciale. Dovuta forse anche alla consapevolezza che il tempo sta inesorabilmente volando.
La seconda è la gioia e lo stupore nei confronti della maestosità della natura. Capraia è davanti ai miei occhi, illuminata totalmente dalla luna piena.
La notte, passata qui, riparati dalla torre saracena illuminata, nella città alta, mi ammalia e mi da modo di riflettere su quanto sia fortunato a poter vivere momenti come questi.
Domenica mattina
C’è frenesia tra i miei compagni di viaggio, un andare avanti e indietro dalle cabine alla poppa. Stiamo iniziando a recuperare tutti i pezzi che avevamo disperso per la barca. Nel pomeriggio torneremo in porto, a Rosignano.
Ma non è ancora il tempo dei saluti. È tempo di andare sott’acqua. Subito, perché nel pomeriggio si rientra.
La secca delle formiche
Siamo a nord est di Capraia, da dove la Corsica non si vede più. Il mare è piatto, una grande chiazza d’olio blu intenso, cristallino. Si increspa appena quando entriamo gioiosi in acqua con i nostri passi da gigante.
Il cappello della secca è molto esteso e ci accoglie a 25 metri di profondità. Partono delle pareti verticali che scendono vorticosamente sulla sabbia chiara. Siamo a quota 40.
Non c’è un filo di corrente. Penso: “meno male, non si fatica”. Poi ci ripenso:” peccato, non vedremo pesce in caccia”. Mi accontento dell’ambiente, un tappeto di gorgonie gialle e di margherite. Mi accontento un paio di grandi granseole.
La punta della Civitata
Son passate un paio d’ore al massimo quando, per l’ultima volta, sono a poppa, pronto per l’ingresso in acqua. Oggi Capraia ha deciso di farsi ammirare in tutto il suo splendore. Il sole splende nel limpido cielo turchese e si riflette in tutto il suo splendore nello specchio d’acqua trasparente e placido sotto di me.
Sott’acqua, i raggi solari filtrano sino in profondità e donano ancora più suggestione a queste pareti che scendono verticali verso il fondale. I rami delle gorgonie gialle si muovono impercettibilmente al ritmo di una corrente quasi inesistente. Dagli anfratti qualche murena appare timida e guardinga.
Più in alto, su un largo plateau, qualche timida cernia e qualche corvina luminosa sembrano salutarci ed augurarci un buon rientro.
A prua del Frala
Un timido maestralino si sta alzando, per rendere più fresco il nostro viaggio di rientro. Il mare è rimasto calmo e, mentre alla mia destra sfila il profilo dell’Isola d’Elba, di fronte a me la costa di Rosignano si avvicina inesorabile.
Sono a prua del Frala, in una zona off-limits per noi clienti, dove i ragazzi e le ragazze dell’equipaggio rubano qualche minuto di relax.
Mi sto facendo raccontare da Lisa e da Paolo come è nato il sogno ed il progetto Frala. Domani è lunedì e loro si riposeranno, sempre cullati dalle onde del Tirreno. Anche per noi domani sarà lunedì, ma a cullarci ci penserà qualcos’altro. Purtroppo, meno gradito…
Hanno partecipato alla crociera sul Frala: Andrea Di Vaira, Massimiliano Bignami, Christian Bignami detto Il Nano, Silvia Gelmini, Salvina Montalto, Luca Ravelli, Mattia Beretta, Paolo Gomarasca, Franco Nembrini, Andrea Omati, Guido Omati, Fabio Rutigliano e Giorgio Villa.
Un sentito ringraziamento allo staff del Frala: Paolo, Lisa, Andrea e Sara.