Subacquea al femminile

Tempo di lettura stimata: 7 minuti

8 marzo, giornata internazionale della donna. Una ricorrenza per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche sia le discriminazioni e le violenze di cui purtroppo le donne sono state e sono ancora oggetto, in tutte le parti del mondo.

La storia di Maddalena è un racconto di subacquea al femminile. Il coraggio di cambiare, la determinazione e la forza di volontà sono le tre caratteristiche che la contraddistinguono.

A metà del decennio scorso era un controller finanziario di una grande azienda internazionale operante nel mercato del lavoro interinale.
Era una persona come tanti di noi: brillante, intraprendente, estroversa, colta e con un’incessante fiducia nel futuro. Per crescere professionalmente ha girato tra Bergamo, Firenze e Milano.
Poi la grande crisi ha spazzato via tutto. Il mercato del lavoro subisce una fortissima contrazione e la sua azienda decide di ridurre drasticamente il numero di filiali. Viene coinvolta al secondo giro di tagli del personale. A 32 anni si ritrova senza lavoro e senza troppe prospettive.

2003-2008

Facciamo un passo indietro e partiamo dal 2003, anno nel quale Maddalena Mazzucco, controller finanziario di origine bergamasca, scopre il mondo della subacquea. Frequenta il suo corso Open Water PADI e folgorata dagli abissi percorre velocemente tutta la scalata verso il brevetto Divemaster. È una subacquea di città, frequenta un circolo cittadino, da una mano, assiste gli istruttori durante i corsi, carica le bombole, gestisce l’attrezzatura e nel weekend partecipa alle uscite di gruppo a Santa Margherita Ligure.
Ma tutto ciò non le basta e allora decide di santificare le proprie ferie per amore della subacquea. Fa il Divemaster in un centro in Sardegna in cambio di vitto e alloggio, prima in tenda e poi in roulotte.
Ancora una volta è una persona come molti di noi, innamorata della subacquea al punto di sacrificare il tempo libero per cullare un’idea di sogno. Una persona volenterosa e disponibile a lavorare gratis mentre gli altri si riposano al sole.

2008

È l’inizio della grande crisi economica della quale ancor oggi sentiamo gli effetti di lungo periodo. Maddalena decide di accettare il taglio del personale della sua azienda a fronte di una buonuscita.
Potrebbe essere un momento terribile per molti di noi. Ma non per lei.
Il suo progetto è molto chiaro e siccome nella vita nulla accade per caso decide di partire immediatamente per l’Egitto, direzione Sharm el Sheikh, per partecipare al corso per diventare istruttore subacqueo PADI.

2008-2016

E così l’istruttrice subacquea Maddalena Mazzucco, ex controller finanziario di una multinazionale, parte per iniziare la sua nuova avventura.
Torna in Sardegna, laddove ha iniziato la sua carriera, questa volta con un ingaggio vero e proprio. È un buon banco di prova, il centro gestisce non solo attività subacquee ma anche vela, kite, windsurf, noleggio biciclette e manutenzione della spiaggia. Vuole dimostrare di riuscire a fare tutto ciò che un professionista fa abitualmente. Dopo le immersioni corre al diving center per i tour con i banana boat, lavora al noleggio delle biciclette e da informazioni per i corsi di windsurf. La sera e la mattina sposta i gommoni privati dalla spiaggia al mare e viceversa. I ritmi sono altissimi e riesce a gestirli anche svolgendo attività pesanti che alle quali non era affatto abituata.
La prima destinazione al di fuori del patrio suolo è Maiorca dove incontra il suo primo vero titolare nel mondo della subacquea. È un anziano americano con una vastissima esperienza nella gestione dei diving center e dei negozi di attrezzatura subacquea, prima negli Stati Uniti e poi in Spagna. Il problema è che questo signore è sempre stato abituato a lavorare con gli uomini.
Già, perché sino ad ora abbiamo omesso di ricordare che il mondo della subacquea è frequentato storicamente per la maggior parte da uomini.

Maddalena passa sotto la lente di osservazione del suo capo e dei suoi colleghi maschi. Si trova costretta a dover dimostrare tutti i santi giorni di essere all’altezza del lavoro che sa fare. Viene spesso messa in difficoltà. Sono passati appena quindici giorni dal suo arrivo quando si trova in barca da sola con 10 subacquei, di cui solo cinque sono esperti. Non conosce il punto di immersione ed il capitano dell’imbarcazione le da solo qualche sommaria indicazione. In acqua trova una corrente fastidiosissima. Sbaglia l’immersione e risale in barca dove riceve gli insulti dello stesso capitano.
I primi mesi sono drammatici, la sera piange e si domanda se ce la può fare. Ha voglia di tornare a casa. Ma la grande capacità, tipicamente femminile, di non mollare mai le permette di rimanere lì e di diventare lentamente dapprima una collega degna di rispetto e poi un punto di riferimento per il suo manager.

L’anno successivo si trasferisce alle Maldive in un ambiente diverso e per certi aspetti più aperto. Il manager ed i colleghi sono decisamente più abituati a lavorare con istruttori subacquei donne. In poco tempo riesce a dimostrare le sue capacità e addirittura le sue competenze professionali acquisite nella sua vita precedente. Diventa base leader del centro.

A fine stagione ritorna a Maiorca. È un’altra persona, sicura di sé e delle proprie capacità. Il vecchietto americano le chiede aiuto per gestire finanziariamente la sua attività e a fine stagione ottiene la qualifica di IDC Staff Instructor PADI ed inizia a collaborare con il suo datore di lavoro durante i corsi di formazione per i candidati istruttori. L’anziano signore, che appena un anno fa le ha fatto patire le pene dell’inferno, capisce finalmente che si può collaborare fattivamente con una donna al punto che le chiede di diventare sua socia per iniziare un processo di passaggio generazionale.

Maddalena non ha le risorse economiche per affrontare questo impegno e riparte, direzione Messico.

In Messico Maddalena scopre presto che i capitani delle imbarcazioni sono gli unici che conoscono bene i punti di immersione e soprattutto i segreti dei punti di riferimento. I suoi colleghi istruttori maschi sono tutti in grande difficoltà perché instaurano dei rapporti di forza con chi conduce i mezzi nautici. Lei riesce a staccarsi da questa dinamica ed instaura un rapporto di rispetto che sfocia in una fiducia reciproca. I capitani diventano i suoi alleati e tutto ciò rende la sua esperienza messicana un successo.

Ritorna alle Maldive per una stagione per poi rientrare a Maiorca, dove tutto è cambiato. L’anziano americano ha ceduto la sua attività ad un giovanotto. Viene assunta con il compito di supervisionare ma il nuovo manager decide di non ascoltare i consigli di chi ha più esperienza di lui. Ancora una volta si scontra con la difficoltà di farsi accettare come professionista donna. La stagione è fallimentare e sfocia in forti contrasti.


L’anno successivo decide di rimanere a Maiorca ma in un nuovo diving center. Per la prima volta Maddalena lavora in un centro immersioni con una bandiera diversa da PADI. Affronta il crossover, diventa istruttrice subacquea SSI ed insieme ad un collega, anche lui fuoriuscito dalla passata esperienza maiorchina, gestisce con successo l’attività. È probabilmente la miglior esperienza della sua vita.

2016

Arriviamo ai giorni nostri. Nel 2016 incontra Andreas Kron, un International Trainer SSI, che gestisce un diving center in Croazia. La vuole con lui, come manager del centro. È una bella opportunità. Il centro è aperto tutto l’anno e ciò non la obbligherebbe più a dover fare le valigie ogni sei mesi per andare da una parte all’altra del globo per lavorare continuativamente. Andreas inoltre è uno degli Instructor Trainer più accreditati nel mondo della subacquea tecnica e dei rebreather. I suoi impegni permetterebbero a Maddalena di lavorare in serena autonomia e con la totale fiducia del suo boss.

Da alcuni anni vive nell’Isola di Rab, a nord della Croazia, tra le isole di Krk e Pag. Un’isola chiamata da tutti “The Happy Island of Rab”.

Il centro presso il quale lavora si chiama Kron Diving ed è specializzato in immersioni e corsi tecnici. Attorno all’isola di trovano 9 relitti che giacciono a profondità tra i 60 ed i 100 metri.

Oggi Maddalena è un Instructor Trainer SSI e, oltre a fare il manager del centro, si occupa della subacquea ricreativa. I fondali sono molto ricchi di vita. Ci si può immergere su pareti ricoperte di gorgonie e spugne. Le immersioni più belle sono senza dubbio quelle di Mali Cutin e Veli Cutin dove si incontrano pareti che sprofondano sino a 50 metri con grossi rami di gorgonie rosse e bicolore, dove i gattopardi depositano le loro uova. La visibilità è superiore a 30 metri e spesso si incontrano banchi di tonni.

Maddalena si occupa anche dei rapporti commerciali e dello sviluppo del mercato italiano. L’ho incontrata la scorsa settimana all’EUDI, la fiera della subacquea italiana, dove stava promuovendo il diving center per cui stabilmente lavora ormai da alcuni anni.

Mi ha raccontato la sua storia. L’ho trovata interessante. Molti di noi, maschietti e femminucce innamorati della subacquea, hanno sognato o sognano tutt’ora di poter fare della propria passione un lavoro. Ascoltandola ho pensato a come la vita, a volte, ci da dei segnali forti, come la perdita di un lavoro e delle sicurezze. Ho apprezzato il suo coraggio, la sua determinazione e la voglia di mettersi in discussione. Ho riletto tutto questo in chiave femminile e ho capito, ancora una volta, le ulteriori prove che purtroppo ancor oggi le donne devono sopportare per dimostrare la loro parità. Anche nel mondo della subacquea.

👌