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È l’ultima tappa dell’XR Wreck Tour 2018 che raduna un team di subacquei Extended Range SSI per promuovere e consolidare il movimento XR Mares all’interno della comunità subacquea. Si riparte da Santa Caterina, sul versante ionico del Salento, con destinazione Marina di Gioiosa Ionica, in Calabria.
Lunedì mattina partiamo per la terza tappa, destinazione Marina di Gioiosa Ionica, in Calabria. Sul pulmino di Stefano, stipato di subacquei e di attrezzature, attraversiamo tutta costa ionica in un viaggio interminabile di sei ore.
Incontriamo finalmente Tony Scontrino, l’ultimo membro del team ad unirsi.
La mattina successiva ci ritroviamo puntuali al Diving Megale Hellas, gestito da Roberta Eliodoro, che ci darà il supporto necessario per i prossimi tre tuffi.
Il primo in programma è sul relitto Fort Missanabie, un cargo armato inglese silurato nel maggio del 1944 al largo delle coste di Roccella Jonica.
Arriviamo sul punto di immersione dopo una decina di minuti di navigazione in gommone. Il caldo è torrido e il mare leggermente increspato. In superficie una forte corrente ci fa presagire che sia la discesa che la risalita richiederanno attenzione ed impegno.
Fortunatamente man mano che scendiamo in profondità la corrente diminuisce per permetterci sul fondo una tranquilla perlustrazione.
La nave giace su un fondale di sabbia a 78 metri di profondità ed è spezzata in due tronconi che, appoggiati sul fondo, formano una V. La metà di poppa è in assetto di navigazione mentre la metà di prua è capovolta.
La visibilità è accettabile e ci permette, mentre planiamo, di ammirare la vista impressionante di questo relitto.
Percorriamo la parte superiore della poppa, armata con cannoni che si ergono verso la luce, per poi scendere alla profondità massima per vedere le sue maestose eliche leggermente sollevate dal fondo. Proseguiamo sulla fiancata di dritta per penetrare tra le lamiere e mi soffermo sulle volte ricoperte da una miriade di gamberetti. Alcune murene ed un paio di grosse musdee dimorano nella penombra.
Giunti sul punto in cui la nave è spezzata proseguiamo verso prua per andare a vedere le ancore, anch’esse capovolte, in una innaturale posizione.
Il nostro tempo di fondo sta per scadere e optiamo per rientrare verso poppa attraversando il tratto di sabbia che la congiunge con la prua. È un percorso di pochi metri che ci viene reso agevole grazie ad una luce stroboscopica che avevano posizionato sulla cima di risalita.
Nel pomeriggio ci attende il relitto del Pasubio, una nave da carico adagiata, sulla fiancata sinistra, su un fondale sabbioso a 44 metri di profondità.
Nel 1943 era in navigazione lungo le coste ioniche della Calabria, quando, in prossimità di Roccella Ionica venne colpita da un siluro lanciato da un sommergibile britannico.
Impattiamo il relitto sulla fiancata di destra a prua ad una batimetria di 35 metri, in prossimità di une dei due alberi di carico, entrambi spezzati.
Proseguiamo la nostra perlustrazione sul ponte, penetrando le stive, per arrivare a poppa dove ci imbattiamo nel grande timone e più in basso nelle pale dell’elica.
Mercoledì chiudiamo in bellezza con il Sommergibile della Regia Marina Ammiraglio Millo.
Il 14 marzo del 1942, mentre navigava in superficie al largo di Punta Stilo, due siluri lanciati da un sommergibile inglese lo colpirono al centro e a poppa, affondandolo quasi immediatamente. Portò con sé 57 marinai italiani.
Oggi il relitto del Millo giace, inclinato sulla fiancata non danneggiata, a 70 metri di profondità a circa 2,5 miglia dal faro di Punta Stilo. È lungo circa 90 metri e largo 8.
La discesa è agevole e poco disturbata dalla corrente. Fortunatamente la visibilità ci permette di osservare dall’alto la sagoma affusolata del sommergibile.
Portiamo con noi una bandiera tricolore da deporre in onore dei nostri marinai deceduti.
Gli squarci dei siluri che l’hanno affondato sono ben visibili e permettono di visionare sommariamente una parte degli interni.
Proseguendo verso poppa, sul ponte troviamo la mitragliatrice ancora integra. Poco oltre l’imponente torretta.
Non è possibile alcuna altra penetrazione.
È ora di rientrare. Giovedì mattina partiremo per raggiungere l’aeroporto di Brindisi da cui raggiungeremo le nostre destinazioni di partenza.
È tempo di bilanci.
Il primo tour targato XR ha richiamato 4 trainer XR e 5 istruttori XR. Grazie al contributo di 3 diving center affiliati SSI siamo riusciti ad immergerci su cinque dei più importanti relitti affondati in prossimità delle coste salentine e calabresi. Il tutto con un run time settimanale di oltre 600 minuti.
Hanno partecipato:
Giorgio Canepa, Florent Michel Locatelli, Yme Carsana, Andrea Costantini, Stefano Levanto, Tony Scontrino, Roberto Bottini, Andrea di Vaira e Stefano Sibona.
Ci hanno fornito supporto:
Scuba Diving, Otranto
Costa del Sud, Santa Caterina di Nardò
Megale Hellas, Marina di Gioiosa
👌